(Red) – Arriva il nuovo anno e, puntualmente, arriva il contributo, sotto forma di documento politico, di Base Popolare – Democratici e Progressisti, tanto in risposta alla riunione di maggioranza convocata da Vicinanza nella città stabiese il giorno successivo all’Epifania. Un documento politico che, anche se lunghissimo, affronta con piglio autorevole e deciso il tema di un’Amministrazione statica e inerte dopo i primi sei  mesi al governo della città. “Inizia un anno importante, non solo per tutti i temi aperti nel mondo e nel nostro Paese, ma anche per le prospettive della nostra Castellammare – esordisce il documento – costruire, all’indomani del voto, dopo anni d’incertezza e dopo lo scioglimento del Comune per infiltrazioni camorristiche, un nuovo clima, nuovi spazi di partecipazione, nuove possibilità di sviluppo e una diversa percezione della politica è una sfida che dipende unicamente da noi tutti. La riunione della maggioranza, opportunamente convocata dal sindaco dopo l’approvazione del bilancio, ci offre la sede per puntualizzare questi temi. La nostra nota va in questa direzione. Le donne e gli uomini che hanno costruito l’esperienza di Base P.-Democratici e P., già alle elezioni amministrative di giugno, si sono mossi per evitare divisioni e per costruire una base programmatica utile a delineare la ripresa e il rilancio di Castellammare. Siamo certi che lo stesso sia avvenuto nelle altre forze della maggioranza. In questi mesi di sostegno leale al Sindaco, non interessati a ottenere incarichi, abbiamo avanzato proposte, segnalato la necessità di correzioni per non perdere risorse assegnate, a causa degli atti assunti in anni precedenti e dalla stessa Commissione straordinaria. Del resto, ai Commissari, nel corso dei due anni del loro mandato, oltre a porre l’esigenza di ascoltare la città, abbiamo anche rappresentato proposte ed esposto – per i tempi impiegati, le scelte fatte e le procedure adottate – che stavamo correndo il serio rischio di non rispettare la tempistica prevista per utilizzare le risorse del PNRR e del CIS. Non siamo stati zitti di fronte all’emergere di questi problemi e alle possibili ricadute negative per la città. Oggi dobbiamo lavorare tutti per scongiurare che si ripeta una situazione simile. Il Sindaco, il Consiglio e la giunta hanno iniziato il loro lavoro da sei mesi, e sarebbe sbagliato, considerato il tempo trascorso e i problemi ereditati, trarre valutazioni superficiali; sono mesi sufficienti, però, per interrogarci con serenità sulla necessità di apportare correzioni. Non ci riferiamo all’assetto della giunta, ma al lavoro da fare per precisare e selezionare priorità e temi che incideranno sulla possibilità di rilancio della città, tra questi sicuramente quelli legati all’attuazione del PNRR, del CIS e alle misure del nuovo programma dei fondi europei.

Questa esigenza di “cambiare passo” l’abbiamo posta nel corso di un’iniziativa pubblica, alla presenza del Sindaco e delle forze della maggioranza. Esigenza ribadita, dal Consigliere eletto nella nostra lista, sia in occasioni istituzionali che attraverso lettere. Al Sindaco, al Pd e alla maggioranza tutta, con lealtà, anche con questo contributo, segnaliamo che non ci convincono scelte frettolose e i silenzi su alcuni temi. Non abbiamo capito:

  • La vicenda del Piano Urbanistico Comunale (PUC), da mesi rimasta sospesa.

    Il PUC è uno strumento essenziale per programmare il futuro di Castellammare, ed è quindi giusto discutere in modo approfondito le scelte che sono proposte. Alla stessa Commissione straordinaria, e da più parti, fu posta la necessità che si ascoltasse la città e non si lasciassero solo nelle mani di dirigenti tecnici esterni, appositamente nominati, valutazioni così importanti.
    Oggi questa “sospensione” va motivata, chiarita e riempita di contenuti.

    A sei mesi dal voto non è accettabile che non ci sia un atto – neanche da parte dello stesso PD che ha richiesto di rinviarne l’approvazione – che chiarisca cosa si debba cambiare. La stessa Amministrazione, con l’atto approvato, segnala solo la necessità di avvalersi di un ulteriore apporto esterno per la definizione del PUC e del PUAD.
  • Come si pensa di utilizzare i 16 milioni del PRIUS (Programma di Rigenerazione Integrata Urbana Sostenibile)? Abbiamo appreso che si intende procedere a selezionare una società cui affidare le procedure e gli adempimenti richiesti dal programma. Questa scelta, valutata utile dall’Amministrazione, non fa venir meno la necessità che si definiscano, prima degli adempimenti burocratici, gli obiettivi e l’indirizzo politico-amministrativo sui quali deve poggiare lo sviluppo della città.
  • Ad esempio, si potrebbe ragionare sull’utilità – valutando le nuove strategie dell’Agenzia del Demanio e la proposta del Piano Città degli immobili pubblici – di lavorare per definire un protocollo con Regione, Agenzia del Demanio, Autorità Portuale, Soprintendenza e Curia. Prima di ricorrere ad apporti esterni, andrebbe valutata la possibilità di coinvolgere la stessa Invitalia. Si tratterebbe di realizzare, a sostegno del Centro Antico, del Porto, del turismo e per la creazione di spazi sociali, una forte integrazione tra la nuova strategia del PRIUS e il Piano Città degli immobili pubblici.
  • Abbiamo indicato questa strada anche nel nostro contributo al programma elettorale. Questa visione avrebbe senso, considerando il valore e il numero di immobili pubblici esistenti in quella parte di città (a tale scopo alleghiamo un appunto). Sono questi i motivi che ci spingono a sostenere che sia necessario ascoltare i cittadini, stimolare la partecipazione e il coinvolgimento su un documento del Consiglio – coerente con le linee di mandato e con i programmi da attuare. L’elaborazione del DOS o di sue linee, infatti, richiede un forte impegno degli uffici, del Sindaco, della giunta e del Consiglio Comunale.
  • Perché non si parla dei problemi che ricadranno sulla città in ragione delle scelte fatte in precedenza per alcuni interventi, in particolare su Savorito e Porto Antico-Fincantieri? Siamo certi che preoccupa tutti il rischio per la città, per vari motivi, di perdere circa 50 milioni di euro: 15 milioni di euro per Savorito, ai quali si potrebbero aggiungere 35 milioni non utilizzati – nonostante deliberati dal CIPE nel 2019 – per la messa in sicurezza del Porto e la prospettiva di crescita della cantieristica navale.
  • La stessa Autorità Portuale afferma nei propri atti che queste risorse nazionali avrebbero attivato altri 40 milioni di euro d’investimenti privati. L’incontro del 17 dicembre, promosso dal Sindaco su Fincantieri e richiesto anche dal sindacato, è stato opportuno al fine di interrompere silenzi e inaccettabili palleggiamenti di responsabilità.
  • Il rilancio di Fincantieri è una priorità e, proprio per questo, richiede – anche per i finanziamenti occorrenti a realizzare il bacino e il ribaltamento a mare del Cantiere – che Governo, Regione, Autorità Portuale e Azienda compiano atti coerenti a sostegno del progetto.
    Per Savorito, è importante che si stia lavorando per recuperare nuove risorse per risanare questa realtà. È necessario, allo stesso tempo, chiarire gli aspetti, anche progettuali, che hanno determinato l’attuale situazione di blocco. Farlo è una scelta di serietà, in primo luogo nei confronti dei cittadini che vivono in condizioni difficili e da anni attendono risposte, e poi dell’intera città, a cui è arrivato il messaggio: “Savorito rinasce come Caivano”.
  • La fretta sul bilancio, aspetto sollevato anche dai Revisori nella loro relazione al documento, evidenzia che, considerato il termine per l’approvazione slittato al 28 febbraio, sarebbe stato opportuno avere più tempo e la documentazione completa per esprimere un parere. Questo appare un’occasione sprecata per coinvolgere la città, le forze sociali e per chiarire passaggi e scelte ereditate da gestioni precedenti (contenzioso, debiti fuori bilancio, programmazione delle risorse e altro).

La città è chiamata a partecipare e a essere coinvolta. La nuova Amministrazione, la maggioranza, il Consiglio e le forze politiche si trovano di fronte alla necessità di non sprecare la rara opportunità offerta a Castellammare dai fondi europei. È necessario inoltre aiutare e accompagnare, solo per fare qualche esempio, iniziative anche private che potrebbero trarre stimolo dal rilancio del Cantiere e del Porto, dagli interventi nei nostri quartieri, dalla realizzazione del nuovo ospedale, dal recupero delle Antiche Terme e del patrimonio del Centro Congressi e del Parco dei Cigni, e dal necessario completamento di Marina di Stabia. Non si devono trascurare, inoltre, le scelte che interessano le aree industriali dismesse di Corso De Gasperi, finalizzate alla riqualificazione del quartiere CMI, alle attrezzature per il turismo e alla realizzazione di spazi sociali e sportivi. Quanto sta avvenendo alla MEB, con un concreto insediamento di attività legate alla nautica, dimostra che è possibile riaprire una prospettiva produttiva per quella zona, dopo 15 anni di tentativi di cementificare la costa. Gli interventi richiamati rappresentano un’opportunità forte e concreta; richiedono, lo ribadiamo, un salto di qualità nella collaborazione tra i diversi livelli istituzionali, con gli altri Comuni e con l’insieme delle forze sociali. Lo abbiamo già proposto: è possibile convocare un’Assise della città e prevedere luoghi di collaborazione e lavoro comune con competenze e risorse che la città possiede? Noi pensiamo che sarebbe importante provarci. Sono certamente utili misure e interventi che consentano un ritorno d’immagine rapido, in particolare quelli che incidono sulla quotidianità. Queste azioni, però, non possono essere slegate da un percorso e da una prospettiva solida di cambiamento. Altrimenti, si rischierebbe di scivolare, anche in buona fede, in una dimensione fatta di annunci e di una politica ingessata, costretta a rispondere a esigenze di visibilità, a pressioni legate al voto regionale e a equilibri che poco hanno a che vedere con ciò che la città si aspetta. Troppe volte, per parlare chiaro e avendo presenti gli errori del passato, è accaduto che coloro che oggi sembrano “più vicini” diventino i “più lontani” se non ottengono un posto in giunta o altro. Questa deriva può essere sconfitta solo se il confronto diventa trasparente e basato sui contenuti; se non si creano divisioni “artificiose” nella maggioranza, costruite per trasformare qualsiasi discussione o punto di vista diverso in una minaccia per la stabilità dell’Amministrazione. Falsità, come dimostrato dal voto sul Presidente del Consiglio Comunale e da quello sul bilancio stesso. Spetta al Sindaco, e non ad altri, forte dei consensi ricevuti, agire per tenere coesa la maggioranza e per impegnare l’intero Consiglio Comunale sui temi contenuti nel suo programma di mandato. Apprezziamo, anche per queste ragioni, l’incontro di oggi. La nostra disponibilità a contribuire con iniziative e proposte viene ribadita con convinzione alla maggioranza e al Sindaco. Continueremo a farlo, nonostante siano mancate risposte. Noi siamo interessati a questo”, chiude il contributo di Base Popolare che, nel contempo, invita il Sindaco ad attivarsi affinché la maggioranza di CSX non si disgreghi all’inseguimento di “quell’isola che non c’è”.

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