(di Frank Tracchia) In questi giorni qualcosa “ci sfugge”. E sì, “ci sfugge”: perché a Castellammare ci si “mobilità” e “indigna” per una libreria privata, una delle tante, che chiude a causa dell’era multitasking degli e-commerce mondiali, la crisi economica e per il cosiddetto “rischio d’impresa” ben noto agli imprenditori e non ci si mobilita e indigna, almeno una “cazzatella” ogni tanto, per la biblioteca comunale di tutti gli stabiesi mai più riaperta? Il cosiddetto “Fascio”, chi se lo ricorda? Ah, saperlo! Quello che noi sappiamo è che, tuttavia, il Palazzo del Fascio è
diventato dopo il terremoto rifugio per i terremotati; poi per gli immigrati senzatetto e infine ristrutturato con enorme sperpero di milioni e milioni di euri pubblici e lasciato lì, dalla sinistra stabiese che governa Castellammare da sempre, da rifare daccapo, quasi come un agonizzante padre – sangue del proprio sangue – abbandonato in uno ospizio a morire. È la sinistra, bellezza! La sinistra “radical chic”: donne e uomini di estrazione mista democristiana-pagnottista e comunista-comunista che dovrebbero spiegarci cosa “ci sfugge” in questa storia. Le penne, i microfoni e anche le aste dei microfoni; i giovani diventati improvvisamente silenziosi in “sella” a una bici o in un palazzo del mare e quelli che fanno parte del forum della Cappella (e che Cappella!): gli intellettuali, gli scrittori, i comunicatori, i giornalisti e anche i pagnottisti-pagnottisti a 20, 30 euro a “botta”. Dovrebbero spiegarci tutti cosa “ci sfugge”. E, infine, i politici tutti: la “ciliegina” sulla torta; vecchissimi, vecchi e pargoli dell’ultima ora quelli che hanno causato tutto questo e dovrebbero per dignità tacere.
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