(Carlo Carrillo) – Un progetto devastante per Castellammare, ma fatto ancor più grave è che questo progetto taglia fuori il quartiere, circa ventimila abitanti, dal resto della città. I particolari? Subito. Il sottopasso della discordia inizia, secondo il progetto presentato, andando verso il San Marco dal consultorio familiare (ex tubercolosario) e sbuca all’altezza di via Galeno con il relativo restringimento della sede stradale. In luogo delle sbarre,che oggi delimitano il passaggio a livello, sarà costruito un muro, del tipo di quello abbattuto a Berlino, e se qualche cittadino dovesse decidere di avviarsi a fare una passeggiata, al centro della città, si ritroverebbe a dover passare a piedi per il sottopasso che prevede un passo pedonale per la “traversata”.




Una strada che, tra l’altro, non rispetterebbe nemmeno gli standard di una corsia, considerando che non risulta prevista la banchina di 50 cm a latere, e la parte della carreggiata, dove oggi insistono i marciapiedi, diventerebbe una strada di accesso ad uso esclusivo dei residenti, ossia per le ambulanze e per le auto dei residenti. Basterebbe solo immaginare cosa potrebbe succedere in un contesto del genere. Circa duecento metri di passeggiata sotto un tunnel in compagnia di auto e motorini, sfusi ed a pacchetti, che percorrono una strada che appaga la viabilità non solo dei residenti che abitano nel rione più popolato della città, ma anche degli automobilisti provenienti da Gragnano, Santa Maria La Carità e Sant’Antonio Abate, zona dove risultano ubicati istituti scolastici che accolgono una popolazione scolastica di circa tremila studenti tra superiori, medie ed elementari, oltre che sede di un mercatino rionale molto frequentato. Una operazione partita nell’anno 2007, epoca Vozza, quando questo progetto fu presentato per la prima volta riscuotendo una solenne bocciatura, oggi viene ripresentato dal Consorzio Volla 2 San Giorgio, attraverso una strana ed inedita procedura, vale a dire senza passare per il voto in consiglio comunale, passaggio fondamentale per l’approvazione di un intervento che andrebbe a stravolgere la viabilità e l’assetto di un territorio, ed arrivando direttamente a porre in discussione, appena qualche giorno prima di Natale, addirittura in Commissione tutela per il paesaggio. Un atteggiamento a dir poco inquietante in considerazione dell’iter che prevede, in questi casi, un progetto di un opera pubblica finanziato dalla regione Campania dovrebbe passare prima per il consiglio comunale della città, per poi passare attraverso la valutazione della Commissione per, infine, passare poi per un ulteriore conferenza dei servizi che nella fattispecie, considerando che trattasi di un opera pubblica, servirebbe per procedere più celermente per l’approvazione di questa variante al progetto che, guarda caso, arriva ben oltre i 36 mesi previsti dall’approvazione del progetto iniziale. Quali sono i motivi per i quali, questa amministrazione comunale, ha preferito evitare il confronto in consiglio, deputato per eccellenza alla decisione, ed ha convocato una Commissione tutela per il paesaggio con la presenza, non richiesta da alcun membro, dei tecnici del Consorzio Volla2 di San Giorgio? E la Soprintendenza cosa ne pensa di questi passaggi anomali nella forma e nel merito? Questo lo scopriremo molto presto, noi ormai siamo sul pezzo e non lo molleremo molto facilmente. Ah saperlo!!!

Castellammare di Stabia lì 13 Gennaio 2018




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