(C.S.) – “È da diverse settimane che in alcune zone di Castellammare di Stabia sono in corso accertamenti da parte della SO.G.E.T. S.p.A., volti a censire i cespiti soggetti ai tributi comunali, mirati agli immobili destinati a qualsiasi uso.
In relazione a tali verifiche sono numerose le richieste pervenute al nostro Comitato dai cittadini che si chiedono se sia consentito l’accesso degli operatori della SO.G.E.T. all’interno delle abitazioni e delle attività commerciali. In particolare, la preoccupazione nasce dalla dubbia liceità dei controlli, in quanto, sulla base degli avvisi firmati dallo stesso Sindaco Antonio Pannullo, il censimento deve avvenire mediante “l’individuazione di ogni singola unità immobiliare a qualsiasi uso adibita” e la SO.G.E.T. S.p.A. “procederà ad effettuare le attività di verifica, mediante personale incaricato”.
Mai si cita, quindi, l’eventualità di un accesso del suddetto personale all’interno della proprietà privata, consentito, come è sicuramente noto alla Giunta guidata dall’Avvocato Pannullo, solo in alcuni, limitati, casi stabiliti dalla legge penale ed amministrativa, ovvero da talune leggi speciali. Inoltre, tali modalità di accertamento, non risultano neppure previste negli appositi regolamenti comunali presenti sul sito web del Comune alla sezione dedicata ai tributi.

Numerosi sono anche i dubbi, da parte dei cittadini, in merito alla genuinità tecnica di talune tipologie di accertamento, che sembrerebbero tramutarsi, in caso di mancato accesso, in accertamenti presuntivi, non supportati da alcun dato fattuale, condizione che non tutela in alcun modo i contribuenti.
Considerata, infine, la densità abitativa della città, nonché l’estensione della stessa, appare lecito domandarsi se le risorse economiche destinate ai suddetti controlli, in proporzione a quanto potrebbe essere ricavato con le eventuali differenze accertate, siano tali da consentire un’effettiva convenienza per le casse comunali.
Riteniamo, pertanto, certamente giustificabili i dubbi e le preoccupazioni dei nostri concittadini, non dimenticando che negli ultimi anni sono frequenti i reati, commessi soprattutto in danno agli anziani, caratterizzati proprio dall’accesso all’interno delle proprietà private di sedicenti rappresentanti di varie società ed organizzazioni; la ricezione degli avvisi sopracitati potrebbe, infatti, generare confusione nei cittadini in età avanzata, i quali, dopo aver ricevuto la comunicazione, potrebbero cadere vittime di malintenzionati intenti a sfruttare tale occasione.
Oltre alle numerose domande, inoltre, dilaga il malcontento tra gli stabiesi, generato dal costante stato di abbandono delle nostre periferie e più volte denunciato non solo dal nostro Comitato. Sono numerosissime, infatti, le richieste presentate negli ultimi mesi, come quelle riguardanti la manutenzione e la segnaletica stradale, l’installazione di dissuasori di velocità, l’intensificazione dei controlli da parte della Polizia Municipale e delle forze dell’ordine, fino ad arrivare alla richiesta d’installazione di pattumiere utili alla pulizia stradale. Nessuna delle richieste appena elencate, pertanto, risulta ascoltata, così come tante altre istanze rivolte al Sindaco di Castellammare di Stabia e agli assessori competenti.
Oggi, quindi, considerato lo stato di abbandono della città e non constatando un effettivo ritorno dei tributi versati in termini di servizi, oltre ai dubbi relativi alla regolarità degli accertamenti in corso da parte della SO.G.E.T., ci chiediamo, attendendo una risposta anche dal primo cittadino: perché la periferia esiste solo quando bisogna dare e mai quando bisogna ricevere?”.
Castellammare di Stabia, 06 settembre 2017

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