(Red) – L’area portuale stabiese, bisognevole da circa trent’anni di un ormai non più differibile dragaggio, è tornata al centro del dibattito politico stabiese dove, con forte determinazione, hanno posto il problema sia l’Amministrazione Cimmino prima – in un incontro con il Presidente dell’Autorità Portuale – sia dai Democratici e Progressisti oggi con un documento che, parlando a nuora affinchè suocera intenda, testualmente recita: “È sul Mattino del 27 gennaio la notizia dei cantieri aperti a Napoli e Salerno attraverso l’utilizzo dei fondi PNRR, assegnati all’Autorità Portuale (AdSP del Mar Tirreno Centrale cui fanno capo i porti di Napoli Salerno e Castellammare).
E, come avevamo previsto e denunciato per tempo nel 2023, arriva per Castellammare la conferma che non ci sarebbe stato nessun finanziamento e che, pertanto, non si sarebbe aperto nessun cantiere!
Si tratta di una brutta ed inaccettabile vicenda.
Dal 2007 in poi la città, con i suoi operatori, ha versato all’Autorità Portuale oltre 10 milioni di euro per canoni demaniali, ricevendo spiccioli per interventi di manutenzione nell’area portuale.
È da sottolineare, tuttavia, che sul merito delle scelte dell’Autorità Portuale, sulla necessità che decollasse il progetto di rilancio del Cantiere e si valorizzasse pienamente il ruolo forte che sta assumendo il Porto Antico per Castellammare, non sempre ci siamo mossi negli anni con la necessaria determinazione , e nessuno ha fiatato, tranne i sindacati, anche quando abbiamo definitivamente perso – nel giugno 2024 – i 35 milioni di euro deliberati dal CIPE nel 2019 per il nostro Porto e la cantieristica.
L’insieme di questi aspetti evidenziano in modo concreto che siamo di fronte a una cattiva gestione dell’Autorità Portuale nei confronti di Castellammare e a ritardi intollerabili.
Forse è arrivato il momento, per queste attività, intimamente legate alla ripresa della città e del suo centro antico, che si apra – dopo l’incontro al Comune su Fincantieri – sulle ipotesi previste nel Prg del Porto, un confronto con l’insieme delle forze sociali, con gli operatori interessati, e con il coinvolgimento ampio dei cittadini.
Rivolgiamo questa richiesta, in primo luogo, al Sindaco e lo facciamo con forza. Sono state avanzate proposte impegnative, che richiedono che si definiscano priorità e ci sia una valutazione attenta per gli effetti che produrrebbero e per le risorse ingenti necessarie. Sono scelte, inoltre, che si intrecciano e incidono fortemente con la visione strategica della città, che diventa sempre più urgente mettere in campo anche in vista della definizione del Puc e del Dos.
Servono chiarezza e rispetto verso la nostra città. Aspetti che, nei passaggi che abbiamo ricordato, sono sicuramente mancati”. A questo punto nasce spontanea la domanda: “Cosa potrebbe accadere se questa Amministrazione, debole e ostaggio dei poteri forti, non dovesse riuscire a riportare la chiesa al centro del villaggio? Ah, saperlo!
Base Popolare –Democratici e Progressisti
28.01.2025
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