Castellammare di Stabia – (Carlo Carrillo) – E’ da lunedì mattina che serpeggia, con insistenza, nelle stanze di palazzo Farnese, l’autorevole voce di imminenti dimissioni che un potente assessore, componente della giunta Pannullo, sarebbe pronto a rassegnare nelle mani del Sindaco. Questa notizia, incontenibilmente, trapelata dalle grigie stanze del palazzo dei misteri stabiesi, ha allertato la stampa locale e nazionale intorno al “ciclone” politico che stava per abbattersi sulla martoriata città “ex delle acque”. Molti giornalisti ed osservatori politici si sono scaraventati, con immediatezza, sulla notizia, e tanti altri a scommettere ingenti risorse finanziarie su quote improvvisate ed elaborate alla rinfusa, ma su tutta questa misteriosa vicenda affiorava una grande preoccupazione, e paura, sulle conseguenze politiche-amministrative che ne sarebbero derivate dal catastrofico annuncio. Nella stessa serata di lunedì, così come da indiscrezioni trasudate, l’arcano è stato finalmente svelato, infatti, tra la meraviglia di tutti, è spuntato il nome dell’assessore Giuseppe Iozzino, assessore all’innovazione tecnologica, che avrebbe pubblicamente annunciato l’abbandono del suo incarico in giunta. Questo cognome, sconosciuto a molti, ha suscitato, sulle facce degli attenti addetti ai lavori, perplessità e sconcerto, il motivo? Annuncio anomalo per chi segue la politica e la commenta, invero una comunicazione di “abbandono” di un incarico istituzionale ricoperto senza uno straccio di motivazione che giustifichi queste improvvise dimissioni. La prassi prevede un comportamento diverso, ma in questa amministrazione tutta “latte e miele” nessun comportamento ormai riesce più a stupire cittadini ed addetti ai lavori. Solo nella giornata di ieri, su pressione di un giornale locale, l’irreprensibile ex assessore ha laconicamente dichiarato: “Rassegno le mie dimissioni dall’incarico conferitomi in giunta, dal sindaco Pannullo, a seguito della richiesta di verifica di giunta avviata da Area Civica, forza nell’assise comunale della quale risulto espressione, e pertanto ritengo a questo punto di mettere me stesso per primo in discussione”. Una motivazione che poco, o nulla, sembra avere a che fare con la politica, anzi, arriva inoltre in netto ritardo ed appare finanche inadeguata alla luce dello “spessore politico” del protagonista. La verità è ben altra, vale a dire che esiste un consolidato “gruppo di potere” all’interno della maggioranza che sta tentando di creare una “zona franca” raccogliendo qualche delega pesante da affidare nelle sapienti mani di un proprio uomo già presente all’interno della compagine di giunta. Strumentale e fittizia si presenta la battuta del vicesindaco di Pannullo quando afferma: «Ho raccontato scherzosamente al sindaco che si era liberato un monolocale a Roma, vicino alla stazione metro di Cipro, ma Pannullo mi ha categoricamente detto che non devo andare via». E’ molto chiaro il motivo per il quale Pannullo ha tentato di rassicurare Di Martino in ordine ad una sua eventuale epurazione dalla giunta, Questa vicenda, con la forzatura di di Iozzino, è chiaramente gestita dal gruppo di centro che, forte di quattro consiglieri comunali, detta ora tempi e modi nella gestione di questa minicrisi che, provocata ad arte, mira attraverso di essa ad ottenere una delega pesante come quella delle attività produttive ed area portuale in modo da affidarla, molto presumibilmente, nelle mani di un Di Martino convertito, da tempo ormai, al “credo ateniese” ed in rotta di collisione con la nomenklatura del P.D. locale. Una situazione che è sfuggita dalle mani di un sindaco ostaggio di gruppi che, nel frattempo, hanno iniziato una faida che oggi non riescono più a nascondere, e che sarà sicuramente ancora più cruenta nel corso di questi incontri bilaterali dove, più che parlare di politica e dei numerosissimi problemi problemi della città, si discuterà dei nuovi equilibri venutisi a creare, anche alla luce del passaggio di Balestrieri sotto l’ala protettrice del P.D., nella coalizione di maggioranza. Adesso è iniziata, di fatto, la sagra delle ripartizioni e della “bancarella del torrone”. Il monolocale di Di Martino è stato già scelto, via Rispoli con un bel “CuciNino e Bollilatte” compresi, e resterà solo la grande amarezza per qualche candidato in pectore, pronto ad entrare in giunta, che ancora una volta resterà sacrivicato, purtroppo per lui, ai piedi del Partenone stabiese in nome dell’abusato “senso di responsabilità”. Ah però!
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