Castellammare-(Carlo Carrillo) -“Il sindaco prigioniero ed ostaggio di una maggioranza che si muove in una palude di veti e pregiudiziali che ha, di fatto, paralizzato l’azione di governo della città a danno della stessa e dei cittadini”. Una analisi fredda, a tratti cinica, quella delle opposizioni in conferenza stampa di oggi, una “fotografia d’autore” che sintetizza la situazione politica-amministrativa della ex città delle acque. “Il sindaco Pannullo abbia il coraggio di fare una scelta responsabile, nomini una giunta in piena autonomia, presenti un programma di pochi e significativi punti per il rilancio della città, e noi consiglieri di opposizione daremo il nostro contributo senza chiedere nessuna contropartita in cambio. Questo atteggiamento è dettato solo dalla responsabilità di chi guarda al supremo interesse della città”. Questa la proposta che arriva dalle opposizioni, un atteggiamento che, a dire il vero, hanno già assunto in occasioni di provvedimenti approvati nell’assise di palazzo Farnese già dall’ottobre dello scorso anno. Una proposta che, se recepita, potrebbe portare scompiglio tra le martoriate fila di una maggioranza divisa e litigiosa, dove appare ormai che siano tutti contro tutti. Infatti, non sfugge a nessuno che il, cosiddetto, gruppo dei “centristi” rappresenti il vero snodo attraverso il quale Pannullo dovrà passare per risolvere la strisciante crisi politica della sua amministrazione. Le richieste messe in campo, da questi ultimi, appaiono molto esigenti agli occhi della nomenklatura del P.D. locale che, anziché concedere spazi di “vitale visibilità”, preferisce imbrigliare l’azione amministrativa del sindaco affinché, quest’ultimo, con il supporto della “colta” mediazione di Casillo, riconduca la vicenda nei parametri della normalità dei rapporti all’interno della maggioranza. Una provocazione politica quella delle opposizioni oppure si tratta di un preciso messaggio nel tentativo di ricostruire le condizioni di un dialogo che, attraverso un clamoroso salto del gambero, potrebbe riportarci al tempo di quelle che. nella prima repubblica, risultavano sintetizzate dall’espressione  di “Convergenze parallele”? Ah saperlo!

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