Così Gaetano Cimmino, leader del centrodestra in consiglio comunale a Castellammare di Stabia in merito al caso di Antonio Marino: “Giudizi politici solo sui media. Dormiva in consiglio comunale e continua a dormire. Finalmente vengono alla luce i veri motivi per cui ha tradito i suoi elettori ed abbandonato il gruppo politico di appartenenza al centrodestra”

 “Antonio Marino è il classico millantatore della politica che si ‘vende’ il giorno dopo le elezioni. E con sé ha venduto anche il proprio elettorato non per un accordo politico ma per un ‘supporto materiale’ non meglio specificato da parte di qualche membro della maggioranza”. Così Gaetano Cimmino, leader del centrodestra in consiglio comunale a Castellammare di Stabia, dopo le dichiarazioni comparse sui media del consigliere Marino.

“Già il giorno dopo le elezioni amministrative del 2016 – ha continuato Cimmino – avevamo sentore di questa svendita, in quanto Marino si era dimostrato instabile politicamente sin dall’inizio. Una persona meschina che non ha mai fornito alcun contributo alla nostra causa. Mi lascia senza parole il fatto che riesca a dare giudizi politici, peraltro senza capo né coda, solamente sulla stampa ma mai in pubblico e in consiglio comunale in particolare. Non ha mai portato idee per il bene della città se togliamo la vicenda relativa all’occupazione del liceo classico a lui molto cara”.

“Stanno finalmente venendo alla luce – ha aggiunto Vincenzo Ungaro, capogruppo consiliare di Prima Stabia – i motivi ‘veri’ per cui Marino ha abbandonato il nostro gruppo. Supporto materiale? Ce lo spieghi, allora, Marino per che cosa ha tradito gli stabiesi? Che si tratti di spese legali? Era parso chiaro a tutti subito, comunque, che stava cercando in ogni modo di svendersi per sistemarsi”.

“Marino dice di essersi allontanato da noi dopo cinque mesi di lavoro? – ha spiegato Cimmino – Altra balla enorme. Stava già dialogando da tempo con il vicesindaco Andrea Di Martino e ancora prima con il sindaco di Napoli Luigi de Magistris. Forse nessuno, a buona ragione, ricorda della opportunista candidatura di Marino a sostegno di de Magistris alla Città Metropolitana, eppure è ciò che è successo. Parliamo di un millantatore di professione che ha utilizzato nel 2016 una lista civica che mi ha sostenuto solo per ottenere una poltrona in consiglio comunale. Per quanto mi riguarda non ho mai nascosto l’affetto personale che mi lega ad Emanuele D’Apice e spero che quanto prima la vicenda del riconteggio dei voti possa chiudersi definitivamente. Spero, quindi, che Marino vada fuori dal consiglio comunale perché per tutti i motivi che ho esposto è un posto che non merita minimamente”.

 

21 settembre 2017

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