(Red) – Scoppia la pace nella coalizione elettorale di Vicinanza. Un segnale prodromo alla ricompattazione interna o tregua temporanea in attesa del momento propizio per affondare il colpo? Una pace sancita dalla sottoscrizione “unitaria”, del cartello elettorale di Vicinanza, di un documento che rimanda al mittente, a Marina di Stabia n.d.r., il progetto di variante delle ormai famosissime opere a terra che, secondo il programma dl “Contratto d’Area”, dovevano essere realizzate già dagli albori del nuovo millennio. Il documento diffuso dal “Cartello Elettorale” di CSX, sulla scorta della missiva elaborata dall’Ufficio Tecnico dell’Ente, testualmente recita: “La coalizione di governo della città, dopo una preliminare discussione sulla tematica “Marina di Stabia”, dove sono emerse univoche considerazioni rispetto a quanto ancora proposto nella variante al progetto, ribadisce con forza:

  • il fatto che la Conferenza dei servizi, contrariamente a quanto è avvenuto, deve essere indetta dal responsabile unico del contratto area Torrese-Stabiese e cioè il Sindaco di Castellammare di Stabia;
  • non condivide assolutamente la proposta di realizzazione di categorie funzionali di tipo “residenziale” tra le opere a terra che nella variante vengono indicate come strutture extralberghiere;
  • alla società Marina di Stabia s.p.a. va sollecitata la ormai non più rinviabile realizzazione delle opere previste nel contratto d’area, pena il RIMBORSO DEI FINANZIAMENTI pubblici e che la progettazione delle cosiddette “opere a terra” deve rispondere alle destinazioni d’uso ed agli indirizzi già individuati negli atti amministrativi comunali e nelle precedenti conferenze dei servizi, già valutate dagli organi sovracomunali e consistenti nel:
  • – rafforzamento della struttura turistica ricettiva;
  • realizzazione di superfici commerciali, artigianali, direzionali;
  • applicazione degli standard rispetto alla realizzazione di aree parcheggio;
  • dotazione di spazi e strutture ad uso ed interesse pubblico (aree a verde, a sport, luoghi di aggregazione e cultura, ecc,);
  • che il progetto Porto Marina di Stabia deve, inoltre, rappresentare un volano di sviluppo di tutta la fascia costiera di corso De Gasperi tra il mare e via Napoli includendo la riqualificazione del quartiere C.M.I.;
  • – la fruibilità del porto, con libero accesso, così come avviene in tutte le città con vocazione turistica, atteso che lo stesso rappresenta un patrimonio unicamente “Stabiese” la cui denominazione deve rimanere PORTO DI MARINA DI STABIA senza ulteriori indicazioni geografiche”.

Firmato dai Gruppi consiliari di

Pd, Futuro Democratico Riformista, Movimento 5 stelle, Uniti per Stabia, Azione, Base Popolare Democratici e Progressisti, Castellammare Rialzati Post Fata Resurgo, Vicinanza Sindaco con la città, Noi per Stabia.

Analizzando i contenuti che emergono, all’interno di questo documento sono due posizioni politiche particolari, assunte oggi ed in netto contrasto con l’odg votato appena qualche anno fa in un Consiglio Comunale monotematico su tema di Marina di Stabia. Le posizioni diverse che emergono oggi sono quella dell’ex Presidente del Consiglio, oggi Presidente dell’associazione “Volta&Gabbana”, che espresse il voto favorevole alla variante del progetto in discussione (oggi milita in Azione) e la posizione politica di uno dei più autorevoli “consigliori di Vicinanza” che all’epoca si astenne, sempre in Consiglio Comunale dichiarando che “non si scandalizzava davanti alla realizzazione dei Resort previsti dal progetto”. Il dubbio, ma una “variante della variante” è intervenuta rispetto a quella presentata appena qualche anno fa? E se si quale, visto che l’unica discrasia emersa potrebbe essere rappresentata solo dalla soppressione delle competenze del “Contratto d’Area” sostituite dal subentro della Zes? Noi questo non lo sappiamo, ma immaginiamo che “tanta acqua” possa essere passata nel Porto di Marina di Stabia. O no?

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