(di Daniele Di Martino) – Abbiamo atteso oltre dieci anni e adesso la proposta ha un solo comune denominatore: cemento. Case, solo case, sulla linea di costa anche se a impatto zero. Sono 204 gli appartamenti vip previsti nel progetto delle opere a terra di Marina di Stabia, rivelato da Metropolis dopo aver scovato un video pubblicato su Youtube ormai da un mese (n.d.r.:poi rimosso inspiegabilmente Leggi articolo). E questo sarà il progetto che sarà presentato all’amministrazione comunale.
Se queste sono le premesse, allora siamo messi male. Chi
ha usufruito di cospicui finanziamenti e delle concessioni per realizzare il porto turistico più importante del Sud Italia, ora ci propone case. Questo vuol dire solo l’arricchimento di pochi e poco sviluppo. E’ vero che nel progetto è previsto anche un polo ricettivo con un albergo, un teatro all’aperto, posti auto, una galleria commerciale. Ma 204 appartamenti sono davvero troppi per una città in cui i nuovi investimenti riguardano soltanto il settore dell’edilizia privata. Sulla stessa linea di costa ci hanno provato anche privati a realizzare complessi residenziali, a impatto zero, ma comunque case. Ma è una scelta, quella dei privati, che utilizzano lo strumento del piano casa per riqualificare le aree dismesse. Si può anche non essere d’accordo, ma sono pur sempre aree private.
Nel caso di Marina di Stabia si tratta di opere che gli investitori iniziali dovevano e devono ancora alla città di Castellammare, proprio in virtù delle concessioni e dei finanziamenti ricevuti. Il loro compito è sviluppare la zona a nord di Castellammare e creare occupazione. Con le case non si crea occupazione. Se invece al posto delle case ci mettiamo un residence allora già va meglio. Significherebbe un’opportunità di impiego per molti stabiesi per pulizie, reception, guardiania, manutenzione, marketing e altre figure.
Vogliamo o no questo sviluppo turistico? A cosa servono gli appartamenti? A nulla. Oltre al fatto che rischiano di deprezzare gli immobili di chi negli anni ha fatto sacrifici per comprare pochi metri quadrati, magari con un mutuo a tasso variabile.
A questo punto ci si attende dall’amministrazione comunale un cenno. La speranza è che il sindaco Antonio Pannullo apra un confronto non solo con le forze politiche, fuori e dentro il consiglio comunale, ma con tutte le associazioni e i cittadini in genere. Qui ne vale il futuro della nostra città. E chi vuole viverci ancora ha il dovere di sapere, altrimenti faremo come la stragrande maggioranza dei giovani: via da Castellammare e dalla Campania
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