(di Frank Tracchia) Dispiace sempre quando chiude un’attività commerciale: in quel momento, non è solo il fallimento economico di chi ha deciso di “abbassare le serrande” per sempre ma di tutta una comunità. Ma perché Castellammare e gli stabiesi, vengono “etichettati” – da giorni, sui media e sui social – “senza cultura” se chiude una libreria, una delle tante? Ah, saperlo! Quello che noi sappiamo è che,




tuttavia, la libreria Mondadori di via regina Margherita, nell’ultimo anno, è stata una tra le più attive, più affollate e più “visibile” sulla stampa locale – sia in edicola che nel web – per conferenze pubbliche e presentazioni; decine e decine, tutte moderate dall’eccellente “penna” e “microfono” stabiese, Pierluigi Fiorenza. Ma neanche questo ottima e capillare campagna di comunicazione ha “invertito” il destino, crudele e probabilmente già segnato da tempo, dell’ennesima attività commerciale che chiude perché non manca la cultura a Castellammare ma mancano i soldi da spendere.




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