(Red) – Non c’è pace per la città di Castellammare, non c’è pace per i cittadini nei rapporti con Eav figlia di una gestione Deluchiana che, a quel che appare, sembra veramente mal predisposta con la città di Viviani, considerato che molte scelte operate sul territorio hanno fortemente penalizzato servizi i offerti e lo stesso equilibrio ambientale. A tal proposito è divampata una pesante polemica sulla vicenda del traforo che, in queste ultime ore, sta diventando veramente rovente. Nella polemica irrompe prepotentemente anche il vice di Cimmino che, in risposta alle considerazione social di Di Martino, ha affermato: “Mi stupisce che un ex vicesindaco, con la sua esperienza, si perda in un bicchier d’acqua su una vicenda così delicata come quella del traforo della collina di Varano. Qui nessuno mette in discussione l’importanza di un’opera che contiene, tra l’altro, interventi di ingegneria naturalistica e la realizzazione di un ascensore di collegamento tra piazza Unità d’Italia e il Solaro e di un maxi parcheggio al Pioppaino, che tra l’altro dovrebbero avere la priorità rispetto al traforo. In discussione c’è ben altro: quell’opera non è stata autorizzata! E il cantiere di Eav è abusivo perché il procedimento amministrativo non si è concluso. E se anche volessimo prendere per buona l’affermazione del tutto fuorviante ed errata del presidente Eav, che ritiene di avere le autorizzazioni dal 2019, come mai Di Martino quando era vicesindaco non si è accorto dei lavori effettuati da Eav già dal 2016 in poi? Quei lavori erano abusivi o no? Non si tratta di scelte politiche, ma di legalità! E chi si professa paladino della legalità, non può sostenere un’opera illecita come ha fatto Di Martino. Voglio sperare che si tratti di un semplice errore di superficialità, non vorrei mai pensare che ci siano altri interessi dietro le sue affermazioni così convinte per difendere l’opera avviata da Eav nel parco delle Terme. Così come voglio sperare che la sua fuga, mentre la maggioranza approvava l’ordine del giorno proposto dal consigliere Tonino Scala per sospendere quelle opere, sia comprovata da valide motivazioni e non sia dipesa da ragioni di convenienza e di sudditanza politica. Una fuga che fa il paio con l’inerzia che il consigliere Di Martino e qualche altro suo collega in maggioranza nel 2017 hanno mostrato quando Eav chiudeva per sempre la stazione di Ponte Persica. Uno scempio che grida ancora vendetta, che ha creato disagi ad un’intera fetta di città e che porta la stessa firma di chi oggi vorrebbe sventrare la montagna. Un’opera, quest’ultima, che persino il governatore De Luca ritiene inutile se non si prolungherà fino a Sorrento. Sarei curioso di sapere cosa ne pensa il consigliere Di Martino della posizione assunta dal suo capo politico in Regione, dato che su questo punto non si è ancora espresso e continua a tergiversare. I sigilli intanto sono ben visibili all’esterno del cantiere. Sperando non ti dispiaccia, caro consigliere Di Martino, dato che il traforo della collina ti sta tanto a cuore”.
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