(Red) – Preso atto che l’ex candidato a sindaco delle civiche, nelle comunali 2018 fu sconfitto sul campo da Cimmino e dai suoi alleati, continua a “delirare” sotto gli effetti di una calura anomala e straordinaria per questi tempi, ecco che alle squallide insinuazioni di un post, pubblicato stamane dall’uomo delle “frittelle e panzerotti”, l’ex Sindaco ha replicato duramente con un comunicato chiaro ed inequivocabile che racconta la vera evoluzione del percorso del Puc e che di seguito pubblichiamo integralmente.
Così ha esordito l’ex Sindaco:
“Ed ecco che improvvisamente, da ogni dove, spuntano professori di urbanistica. Professori che, nelle sedi deputate, non hanno saputo formulare un concetto, una proposta, assorti nel loro mutismo. “Politici” che blaterano senza aver letto una sola pagina del Dos, delle linee guida del Puc e del Puc stesso. E per i quali documenti confondono addirittura l’adozione con l’approvazione. Per chiarezza: le “abitazioni” su corso De Gasperi già non erano previste nell’istituto dell’housing sociale. Bensì il waterfront era stato progettato come libero in ogni sua forma.La mia amministrazione ha aperto a Castellammare di Stabia una discussione sull’urbanistica che mancava da 40 anni in città. E questo è un fatto. Se i commissari hanno mosso un passo in avanti sul tema è perché c’era un immenso lavoro alla base. E questo è un altro fatto. Ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere, invece, per gli esponenti dell’ex opposizione di centrosinistra che gridano al provvedimento come da “città turistica”.Durante la loro gestione della cosa pubblica non si contano più le strutture turistico-ricettive, terme comprese, che hanno chiuso i battenti. Nel corso della loro “inattività” politica di minoranza non hanno mai portato una proposta. Neppure nel corso della presentazione del Puc al Palazzo Reale di Quisisana. Muti, sorridenti, pronti sempre ad accoltellare alle spalle la città di Castellammare. Politici che scrivono di urbanistica senza nemmeno conoscere la differenza tra adozione ed approvazione. Sull’urbanistica, al di là delle semplici chiacchiere da social o da bar, attendo un confronto pubblico con questi personaggi. Quando la mia giunta ha adottato il Puc ha aperto ancora una volta la discussione anche alla cosiddetta “amministrazione condivisa” composta da associazioni e professionisti. Ne esce sconfitta ancora una volta la politica, poiché l’organo commissariale si è difatti sostituita ad essa facendo venire meno la discussione, la democrazia. Del resto, parliamo di un Ente i cui dirigenti hanno permesso che il sorteggio per la Commissione Paesaggistica avvenisse senza un avviso, una convocazione, senza un verbale, mettendo da parte la trasparenza in un Comune appena commissariato. Tornando al Puc, in attesa di leggere tutta la documentazione, posso dire che è chiaro che i commissari hanno fatto scelte politiche, forse anche condivisibili, ma pur sempre politiche”. Una storia che queste pseudo-opposizioni neanche riescono a raccontrare, la verità è difficile raccontrarla quando si vive in una situazione di precario equilibrio politico, umano e sociale, e solo di questo si tratta, senza ombra di dubbio!
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