Riceviamo e volentieri pubblichiamo la presa di posizione di Forza Italia sulla ingiusta squalifica del campo della Juve Stabia a seguito degli incidenti provocati, e fortemente voluti, da frange violenti del tifo casertano.
(C.S.) – Una mortificazione inaccettabile e insensata, una decisione che lascia l’amaro in bocca e che infligge un duro colpo ai sogni di una squadra che sta dando lustro alla nostra Città nell’Italia intera. Apprendiamo con stupore che la Juve Stabia sarà costretta a disputare la prossima partita al Menti contro il Taranto a porte chiuse.
Una “punizione” inspiegabile, inflitta a seguito degli episodi spiacevoli in occasione del derby con la Casertana. Eppure dai filmati e dalle foto, ci è sembrato di notare che a devastare tutto sono stati alcuni pseudo-tifosi della squadra ospite, che hanno danneggiato autovetture nel centro cittadino.
Com’è possibile che a pagare debba essere la Juve Stabia? Qual è il criterio secondo cui debba essere penalizzata una squadra che, tra l’altro, sta dominando il campionato e sta diffondendo un esempio di sportività e di compattezza di squadra in tutta Italia? Perché privare la Juve Stabia del diritto di ricevere il sostegno e il supporto di una tifoseria che si sta stringendo forte intorno a questo gruppo di ragazzi meravigliosi?
Al presidente Andrea Langella e a tutta la Juve Stabia va la nostra totale solidarietà, mentre con sdegno ci ritroviamo a commentare questa assurda vicenda. Nulla da eccepire sulla qualità del lavoro delle forze dell’ordine, a cui va sempre il nostro ringraziamento per l’impegno costante e quotidiano. Resta comunque viva la sensazione di un’ingiustizia profonda, che rischia anche di compromettere il cammino virtuoso di una squadra straordinaria. Ma noi non ci arrendiamo e faremo sentire la nostra voce anche con i parlamentari di zona, perché questa vicenda merita una ribalta nazionale dinanzi ad una decisione che ha il sapore di una ferita per l’intera città.
Castellammare di Stabia 8 Marzo 2024 Il Coordinatore cittadino di F.I.
Dr. Nello DI NARDO
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