(di Aldo Palazzeschi) – Un incarico a costo zero tanto sbandierato e che si è rivelato per nulla a costo zero. Perché alla fine Paolo Giugliano quello che non ha ricevuto dal Comune l’ha ottenuto con il fallimento delle Terme. L’ex consulente “a gratis” e cognato dell’ex sindaco Nicola Cuomo ha ottenuto un riconoscimento dal giudice delegato per il fallimento del Solaro. Paolo Giugliano incasserà 26mila euro, quasi la metà di quanto aveva chiesto insinuandosi tardivamente al passivo. Meglio di niente. Anzi, considerata la sua opera gratuita per il Comune di Castellammare è un bel risultato quello raggiunto.
Ma bisogna andare indietro di qualche anno per capire come è nata la nomina di Giugliano. L’ex presidente dell’ordine dei dottori commercialisti di Torre Annunziata fu arruolato dal cognatino-sindaco Nicola Cuomo già in campagna elettorale. Poi Cuomo, in preda ad una profonda crisi di astinenza, non riuscì più a farne a meno. Infatti, fu nominato nello staff con un incarico a costo zero (ma con tanto di badge) in qualità di esperto economico-finanziario. C’è da dire che nella sua permanenza a Palazzo Farnese ha determinato tutti i processi finanziari, dal dissesto alla gestione delle partecipate. Per non parlare della scelta dei manager. C’è la sua mano dietro le nomine di Fulvio Sammaria alla guida delle Terme (poi fallite) e di Biagio Vanacore alla Sint. Lo stesso Sammaria, uno dei pupilli di Giugliano, fu nominato a sua volta liquidatore di Terme di Stabia. E proprio qui che si gioca l’equivoco dell’incarico affidato al consulente Giugliano da parte di Terme di Stabia. Alla fine l’ex presidente dei commercialisti è riuscito a spuntarla un indennizzo di circa 26mila euro, a fronte dei 42mila euro chiesti con l’insinuazione tardiva al passivo. Un’operazione perfetta. Ora avanti il prossimo…
Castellammare lì 08 Marzo 2018
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