Così Carlo Carrillo, candidato consigliere comunale nella lista “Uniti per Stabia”
“Il movimento politico di rotondiana ispirazione, dopo la cocente delusione elettorale, riappare attraverso comunicati stampa che invitano il popolo stabiese, a recarsi alle urne per il ballottaggio del 19 di giugno annullando la scheda, in contraddizione con il documento promulgato dalla curia stabiese”
“Noi non siamo Cristiani di comodo o per caso, ma per solo convinzione”. Così Carlo Carrillo, candidato consigliere comunale nella lista “Uniti per Stabia”.“Una fugace apparizione nella giornata del 1 maggio, – ha continuato Carrillo – la corsa sfrenata per raccogliere candidature e firme, ed ecco che ‘Rivoluzione Cristiana’, movimento politico di rotondiana ispirazione, dopo la cocente delusione elettorale del giovane ed inesperto Gennaro Comentale, riappare attraverso comunicati stampa che invitano il popolo stabiese, contrariamente, ed in palese contraddizione, agli appelli promulgati fino al 5 giugno, a recarsi alle urne per il ballottaggio del 19 di giugno annullando la scheda.
E tanto potrebbe essere finanche comprensibile se adeguatamente giustificato, ma forse la ragione, con relativa motivazione, alligna nella ‘lanfrascata’ elettorale registrata, una dèbacle d’altronde annunciata, considerata la pochezza programmatica e politica proposta ai cittadini stabiesi: praticamente il nulla.
Qualcuno sussurra che questa posizione assunta sarebbe la conseguenza, e per gli effetti, determinata dalla compravendita del voto, che a quanto pare, e secondo fonti ben informate, risulterebbe interessare ben tre candidati della coalizione di centrosinistra. Ma quello che risulta stravagante è l’invito che questo giovane, ormai ex candidato sindaco, rivolge alla cittadinanza, non solo in considerazione del peso politico derivante dal suo risultato elettorale, ma anche, e soprattutto, in netta antitesi con quanto promulgato nel documento della curia stabiese, quello del 12 dicembre 2015, denominato ‘E’ tempo di Misericordia per la nostra città!’.
E solo per ricordarlo, prima a me stesso ed immediatamente al giovane amico, basta ricordare uno dei passaggi fondamentali che consiste nel “…ricordare che una speciale forma di Carità è l’impegno politico, la partecipazione attiva alla vita della Polis, senza liquidare tale nobile attività come qualcosa di sporco”. Ritengo quindi che i cittadini, anche alla luce di quanto va emergendo, debbano, e sappiano, scegliere, tra le squadre dei due contendenti, quei cristiani che hanno scelto di testimoniare consapevolmente la loro fede in politica, senza stare alla finestra a guardare per poi rinchiudersi in una sterile ed inutile lamentazione. Sulla scorta di questi principi bisogna dare la propria testimonianza, al netto del rancore, e del dispiacere, maturato a seguito della pochezza dei risultati elettorali conseguiti personalmente, altrimenti avremmo scelto la linea ‘i politici sono tutti uguali’. Invece il nostro credo e la nostra fede ci insegnano che non è così, noi non siamo Cristiani di comodo o per caso, ma per solo convinzione!”.
16 giugno 2016
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