(Redazionale) – Il comune di Castellammare di Stabia intende offrire un nuovo servizio ai cittadini stabiesi: le dirette video dei consigli comunali. Per questo, il 5 dicembre scorso ha pubblicato sull’albo pretorio la determina N°139 del 05 dicembre 2018 R.G. 960 con cui propone una indagine di mercato per la costituzione di un elenco di soggetti cui affidare il Servizio di ripresa e diffusione in diretta streaming delle sedute del consiglio comunale di Castellammare di Stabia, in ottemperanza a quanto previsto dall’ art. 20 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale e delle Commissioni Consiliari, approvato con delibera del Commissario Straordinario n.75 del 06/06/2018, che reca disposizioni in materia di registrazioni audio e video dei Consigli Comunali.
A dire il vero, questa determina era molto attesa da anni, ed a ben ricordare fu incalzata a suon di firme, circa cinquemila raccolte dall’allora Pdl di Pentangelo, Ingenito e Pio Cuomo, in calce ad una richiesta di diretta streaming consegnate nelle mani del sindaco di allora Salvatore Vozza. Tanto accadeva nell’anno 2008. Poi l’oblio, prima con l’amministrazione Bobbio ed a seguire con le due ultime amministrazioni di matrice centrosinistra prima di Nicola Cuomo e poi con Tony Pannullo. Poi l’amministrazione Cimmino, quella del fare, che in appena cinque mesi elabora una determina e la propone attraverso una solerte e rapida pubblicazione sul sito ufficiale del comune stabiese. Finalmente, a seguito di questo provvedimento, i cittadini stabiesi potranno assistere in diretta alle sedute consiliari al fine di poter seguire le vicende amministrative della propria città e, al tempo stesso, verificare l’impegno dei propri rappresentanti nell’assise deputata per eccellenza a definire le linee di indirizzo e gestionali, oltre che di controllo e ratifica, degli atti amministrativi del Sindaco e della giunta.
Nelle intenzioni dell’amministrazione comunale, almeno a parole, vi era poi la volontà di consentire a tutte le testate giornalistiche della città di trasmettere i lavori del consiglio comunale e, quindi, di poter partecipare a tale indagine esplorativa. Ma, sorpresa delle sorprese, la determina in questione stabilisce criteri di partecipazione talmente stringenti da escludere da tale possibilità molte testate giornalistiche locali “privilegiando” in questo modo solo alcune. In particolare, al comune di Castellammare di Stabia non basta che il servizio sia svolto da una testata giornalistica regolarmente iscritta all’albo del tribunale competente, né che sia riconosciuta dal Registro degli operatori della comunicazione (ROC). Per chi ha redatto il bando, il servizio di ripresa video deve essere effettuato da una società iscritta al registro delle imprese (quindi esclude le associazioni senza scopo di lucro); deve possedere le autorizzazioni del Ministero delle Comunicazioni (requisito che ormai posseggono solo le TV che trasmettono il loro segnale via etere). A leggere bene l’intero avviso si ha l’impressione che ci sia stata volontà di escludere molte testate giornalistiche locali, soprattutto riflettendo sul fatto che prima della sua pubblicazione qualcuno si era prodigato per conoscere quali fossero i requisiti di quelle che maggiormente seguono le vicende locali con particolare attenzione. Da qui lo stupore nel leggere il bando stesso. Ma c’è di più. Ad aggiudicarsi il servizio potrebbe essere addirittura qualche TV regionale che di Castellammare si occupa solo quando ci sono striscioni della camorra da sbattere in prima pagina. Sempre ammesso che a queste grandi emittenti possa interessare guadagnare 1 euro al minuto per ripresa. Non ci resta che augurare agi stabiesi e all’amministrazione comunale una “buona visione”.
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