(di Carlo Carrillo) – Dopo la brillante operazione, Olimpo, approdata in città nei primi di dicembre scorso sotto l’accurata regia della squadra mobile di Napoli, e con il supporto solo di alcuni superpoliziotti stabiesi, le opposizioni politiche all’amministrazione di Cimmino hanno iniziato a battere la “grancassa” politica al fine di ricavarne qualche modestissimo vantaggio, considerato che è già campagna elettorale per le prossime europee. Un inchiesta cominciata all’inizio di questo decennio e che vede coinvolti, in questioni di appalti pubblici e privati nonché di relazioni con le famiglie camorristiche del territorio, alcuni personaggi che gravitano nel mondo imprenditoriale con taluno che avrebbe, secondo gli inquirenti, intessuto rapporti personali con magistrati, medici, politici ed imprenditoria del posto. Una storia molto torbida per i fatti che, in pillole, i fortunati detentori dell’informativa, composta da migliaia di pagine, ci propinano quasi giornaliermente tentando di convincerci che in tutta questa storia siano, giocoforza, coinvolti personaggi politici appartenenti ad un solo schieramento politico, diverso da quello di loro appartenenza, e che tutte le malefatte siano da ascrivere a quel partito che, dal 2012 al 2018, è sempre stato all’opposizione amministrativa in questa città. Eppure, Castellammare di Stabia, dal 2012 al 24 giugno 2018 è stata governata da tre Commissari Prefettizi e da ben due sindaci a tessera P.D., infatti dalla Bonadies commissario, Cuomo sindaco, Vaccaro commissario, Pannullo sindaco e Cupello commissario, sono trascorsi sei anni in cui si è sviluppata, parallelamente, l’indagine degli inquirenti, ed oggi, alla luce di questo periodo, vengono fuori stralci di intercettazioni, ambientali e telefoniche, dove si criminalizza un solo imprenditore, oggi diventato scomodo e vittima di estorsioni pari a circa 700.000 euro, spesso sollecitato, talvolta riuscendoci, per coinvolgerlo in attività di supporto elettorale e, qualcuno sussurra, non solo relativamente ai voti da procurare in favore di qualche forza politica oggi opposizione. In questo scenario, secondo alcune indiscrezioni trapelate, comparirebbe anche il nome di un ex potente P.D., ex assessore e dirigente, oltre che, ma guarda un poco, di un giornalista ex direttore di una conosciuta testata che, oggi alimenta sapientemente il ventilatore con la merda, e risulterebbe(sempre dalle intercettazioni) che lo stesso avrebbe inviato all’imprenditore coinvolto nell’inchiesta perfino le registrazioni delle dichiarazioni, rilasciate nel corso di audizioni, dei pentiti che avrebbero fatto nomi e riferito circostanze in cui sarebbe saltato fuori il nome dell’ imprenditore arrestato. Uno spauracchio ad effetto agitato all’indirizzo di una Amministrazione, nuova di zecca e con circa undici neoconsiglieri eletti, che con questa storie nulla ha di che spartire, eppure sottotraccia le opposizioni lasciano alimentare incertezze e dubbi in merito ad un presunto arrivo della commissione di accesso paventando, nientemeno, un probabile scioglimento per infiltrazioni camorristiche. In un simile scenario così ben delineato, abbiamo provato a chiederci cosa mai possa legare questa amministrazione al passato, in considerazione della assoluta mancanza sia di continuità politica con le precedenti amministrazioni sia della conoscenza e del funzionamento (almeno per gli 11/15 dei nuovi eletti) della macchina comunale? E se, putacaso, dovesse saltar fuori qualche collusione organica con la malavita, vien da chiedersi, in maniera ancora più forte e convinta, ma che cosa hanno fatto e su cosa hanno vigilato i tre Commissari Prefettizi avvicendadosi in appena sei anni nella città delle acque? E come mai, in questo avvilente scenario, le opposizioni sembrano aver dimenticato quanto avvenuto nella sezione 44 di via Cicerone nel giorno delle votazioni? Ah, saperlo, sarebbe molto interessante conoscere finalmente una risposta. O no?

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