(di Carlo Carrillo) – Lo tsunami, di inizio dicembre scorso, continua a far sentire le sue pesanti ripercussioni sulla vita sociale e, con la richiesta del P.M. di una proroga di indagini, il rapporto con il cosiddetto “mondo di sopra” oggi si ritrova al centro di una vicenda che ha caratterizzato la vita politica ed amministrativa della città dal 2009 a tutto il 2016, almeno secondo quanto ci è dato di apprendere da una parte della documentazione, relativa all’inchiesta, lasciata accidentalmente filtrare. Una vicenda che attiene agli intrecci ed alle influenze pericolose che riguarderebbero Adolfo Greco, noto imprenditore dell’area stabiese che, secondo gli atti trasmessi alcuni mesi orsono dalla DDA napoletana al Tribunale di Torre Annunziata, lo vedrebbero impelagato in reati gravi come quello della corruzione, abuso d’ufficio e traffico di influenze illecite, reati per i quali la Procura ha iscritto nel registro degli indagati i nomi di ben diciassette persone, il tutto nel novero del filone investigativo che scaturisce dal fascicolo principale e che riferisce i presunti rapporti tra Greco e i quattro clan di camorra dell’area stabiese: D’Alessandro, Cesarano, Di Martino e Afeltra. Con Adolfo Greco, risultano indagati i due parlamentari di Forza Italia, Cesaro e Pentangelo. Inoltre compare il nome di Mario Casillo, uomo di punta consigliere regionale del Pd, continuando con Luigi Greco, figlio di Adolfo ed ex consigliere comunale stabiese di Scelta Civica; Gennaro Iovino, esponente di rilievo e dirigente stabiese del Pd nonché padre del consigliere P.D. Francesco; l’architetto Mario Biondi, commissario ad acta nominato dalla Provincia per vagliare l’istanza della PolGre e velocizzarne il percorso; Antonio Elefante, ingegnere che ha elaborato il progetto; l’imprenditore edile Giuseppe Passarelli, che avrebbe dovuto assumere la esecuzione dei lavori per la realizzazione del complesso; Pierpaolo Limone, nella qualità di amministratore della PolGre; Giovanni Lombardi, imprenditore con interessi nell’editoria (Metropolis e La Città); Sabato Polese, fratello di Tobia Antonio, il defunto «boss delle cerimonie» della Sonrisa di Sant’Antonio Abate; Vincenzo Campitiello, Francesco Cesaro, Marcello Ciofalo, Vincenzo Colavecchia e Angelina Annita Rega, moglie di Greco. Questi i nomi eccellenti emersi nell’ambito di un inchiesta complessa e macchinosa che, grazie al lavoro certosino degli uomini della DDA, risulta essere arrivata ad un passo successivo a quello che atterrebbe alle responsabilità, e nefaste influenze “ambientali”, su di una vicenda che nasce agli inizi del terzo millennio con l’acquisto dell’area industriale dismessa da parte della società PolGre Europa 2000 s.r.l. immobiliare. Resta chiaro che questa è una fase interlocutoria dove la Procura, attraverso la richiesta avanzata dai sostituti procuratori Andreana Ambrosino e Rosa Annunziata, ritenendo necessario fare chiarezza sui fatti e sulle responsabilità che attengono gli indagati continua con determinazione a lavorare su di una vicenda che ha illuminato quel famigerato “cono d’ombra” costruito artatamente dai variegati colori che hanno pervaso una parte, quella poco interessata ai problemi dei cittadini, del sistema politico della città. Oggi, come ieri, la nostra testata rimane garantista a fronte di chi, imprenditori e politici, rimane indagato in questa malinconica vicenda, e senza agitare lo spettro di qualsivoglia e strumentale giustizialismo di parte, rimaniamo fermi e convinti che non basta essere indagati per risultare colpevoli, la giustizia ritiene che ci sia colpevolezza solo ed esclusivamente alla fine del terzo grado di giudizio. Per adesso, e solo per adesso, cogliamo l’occasione per ricordare a qualche machiavellico e “giallatano” banditore che bisogna cantare al ritorno dalla festa e non certamente quando ci si appresta a parteciparvi.

About The Author redstabiapolis

comments (0)

Your email address will not be published.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>