(di Redazionale) – Ieri si è celebrato un consiglio comunale molto importante per la città, infatti nell’ordinatorio dell’adunata era contemplato il riconoscimento del debito fuori bilancio maturato a seguito del decreto ingiuntivo di Ego Eco, la discussione su servizio di raccolta e smaltimento rifiuti, oltre alla discussione sulle Opere Pubbliche e Federalismo demaniale con la nomina della Commissione comunale per l’aggiornamento degli Albi dei Giudici Popolari. Un ordinatorio pregno di argomenti molto importanti ed interessanti per la città, tanto che anche la sala ospiti risultava gremita di un folto, numeroso e rumoroso pubblico. Un pubblico che, a dire il vero, era per la maggior parte interessato, considerato che per un gran numero risultavano essere lavoratori della AMTecnology, l’azienda che si occupa della raccolta e smaltimento dei rifiuti in città. Nell’attesa, dell’inizio dei lavori, tra il pubblico trapelava qualche fibrillazione che non lasciava intravedere nulla di positivo, tanta era alta la tensione che la si poteva tagliare con un coltello. Alle 10,30, in seconda chiamata ebbero inizio i lavori con la discussione sul servizio di raccolta e smaltimento rifiuti, dove a relazionare fu chiamato Gianpaolo Scafarto, maggiore del C.C. di Napoli nonché assessore al ramo, e proprio durante la relazione dell’assessore cominciò a salire la tensione tra gli astanti, al punto che solo la ferma e decisa determinazione dello stesso riuscì a tener freno con il supporto di una relazione veramente completa. Quello che è emerso, dalla fitta relazione, è veramente sconcertante, in quanto quello che incide in maniera pesante sui costi dell’appalto è dovuto, per il 65%, circa alle spese per il personale di questa società, mentre l’altro 35% è dovuto alla variabile della differenziata. Eppure in una città viciniori come Torre del Greco, che rispetto a Castellammare ha ben 20.000 abitanti in più ed è quasi il doppio come estensione territoriale con i suoi 33,7 KMq, lo stesso servizio di rimozione e conferimento rifiuti sarà praticato(secondo notizie di queste ultime ore) ad una cifra nettamente inferiore, circa 650mila euro mensili, con un organico di circa 120 addetti pari ai ¾ delle maestranze di AMT. In pratica a circa 100mila euro in meno al mese con 40 unità in meno. Inoltre, sempre a Torre del Greco, sarà distribuito il Kit di buste occorrenti ai cittadini per conferire la spazzatura, mentre a Castellammare per poter ricevere il Kit occorre recarsi a via Fondo d’Orto dove, attraverso due distributori che funzionano a fasi alterne, è possibile rifornirsi. Ma quanti kit vengono ritirati presso una sede decentrata e fuori mano, considerato che questo servizio costa alle tasche dei cittadini circa 360mila euro annui? Secondo stime in nostro possesso, solo circa 20mila kit sarebbero stati ritirati nel corso del 2018 a fronte dei circa 120mila disponibili. Ma chi potrebbe risultare favorito dal mancato ritiro, da parte dei cittadini anziani ed indigenti, di questi Kit per la raccolta della spazzatura? Questo noi non lo sappiamo ma, alla luce di quanto è emerso ieri in aula consiliare, sappiamo che chi doveva assumersi le proprie responsabilità di fronte alla città ha pensato solo ed esclusivamente a scappare, ed in fretta pure, considerato che questo ennesimo e costosissimo regalo agli stabiesi lo hanno fatto Andrea Di Martino, Francesco Iovino e la QuarantaquatTina Donnarumma che, dopo un leggero accenno a voler intervenire in aula, se la sono dati a gambe levate per evitare il “pericoloso” voto sul debito Ego Eco che, dopo aver visto la luce delle ricevute e dei formulari, ha dovuto ancora registrare la “scomparsa” prematura delle fatture dei consorzi di filiera per circa 850mila euro. Questi sono gli amministratori che questa città ha dovuto sciropparsi nel corso delle passate consiliature. E chest’è, ma non è tutto!!!        

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