(Carlo Carrillo) – Un violento tsunami si è abbattuto oggi sulla Capitale d’Italia. Infatti, questa mattina alle prime luci dell’alba, il nucleo dei Carabinieri di via In Selci ha bussato alla porta del presidente del Consiglio comunale di Roma Marcello De Vito e, dopo aver perquisito da cima a fondo il suo appartamento, lo hanno arrestato a seguito di un ordine di cattura emesso dalla Procura del Tribunale Capitolino con l’accusa di corruzione. Secondo le prime indiscrezioni trapelate, l’alto esponente “pentastellino”, avrebbe incassato direttamente o indirettamente delle “donazioni”, questa sarebbe l’ipotesi di reato elaborata dai coraggiosi pm capitolini Barbara Zuin e Luigia Spinelli, dal costruttore Luca Parnasi. Il De Vito, secondo quanto emerso dalle indagini, avrebbe assunto a nome dell’amministrazione grillina, guidata dalla Raggi, l’impegno di favorire il progetto connesso alla costruzione del nuovo stadio della A.S. Roma. Reazioni sul caso ancora non pervenute dagli ambienti legati alla piattaforma Rousseau, mentre non si erano fatte attendere reazioni immediate ed indignate rispetto alla notizia che, circolata nei giorni scorsi, informava circa l’iscrizione del nuovo segretario P.D. Zingaretti nel registro degli indagati con l’ipotesi accusatoria di aver percepito dei presunti finanziamenti illeciti. La nostra testata, come sempre, di fronte a questi eventi continua ad assumere una posizione garantista, quello che vale per Zingaretti al momento solo indagato, vale anche per De Vito anche se risulta addirittura arrestato. Esprimeremo il nostro giudizio sulle premesse vicende solo alla fine del percorso giudiziario in corso, tanto perché infinitamente grande risulta la nostra fiducia nell’opera della magistratura e dello Stato. Questa è la differenza che passa tra chi ha scelto e perseguito, da moltissimi anni ormai, la strada della democrazia compiuta a scapito del giustizialismo becero di chi non esita, attraverso il web, a massacrare uomini e idee in nome di una ineccepibile, presunta e fantomatica honestà.
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