(di Redazione) – Un Consiglio Comunale convocato per discutere e confrontarsi sulla vicenda dello storico cantiere stabiese, un occasione che doveva servire ad alzare il livello del confronto politico dell’assise di palazzo Farnese, con invitati di eccezione, preso atto che sono stati invitati il governatore De Luca con la sua giunta, consiglieri regionali, i sindaci del comprensorio e tutti i parlamentari del territorio in rappresentanza di tutte le forze politiche. La seduta ha avuto inizio in perfetto orario e, non appena esperiti gli atti preliminari previsti dal protocollo, le opposizioni attraverso un consigliere del cartello multicolore hanno immediatamente provveduto a richiedere una riunione di capigruppo totalitaria al fine stabilire un accordo preventivo in ordine alla pianificazione dei lavori consiliari. Appena terminata la capigruppo istituzionale, è partito spedito il consiglio comunale allo scampanellio del presidente Ungaro. Tra gli interventi meritevoli di una citazione, rientra senza dubbio, quello del capogruppo consiliare della civica “Cimmino Sindaco di Stabiae”, Emanuele D’Apice, che ha così chiosato: “L’attribuzione della cittadinanza onoraria però non è solo un riconoscimento quanto Fincantieri ha fatto per Castellammare ma soprattutto l’invito all’assunzione della responsabilità di garantire alla stabilità al territorio e alla sua gente, una presenza costante e duratura nel tempo. Noi ci aspettiamo che Fincantieri destini qui finalmente una quota significativa della sua futura produzione nautica. Noi ci aspettiamo anche nel solco di un progetto, avviato durante la precedente amministrazione regionale e che purtroppo si è interrotto, che Fincantieri decida di realizzare qui un polo della formazione del personale dell’industria del mare. È questo il principale impegno per tanti giovani valorosi che attendono soltanto di potersi misurare con un lavoro stabile e dignitoso, questo ci attendiamo da chi ha responsabilità di governo e di amministrazione”. Poi il turno dell’on Catello Vitiello, gruppo misto della Camera dei deputati, che ha debitamente precisato: “Ho incontrato Bono che mi ha assicurato il ruolo strategico del cantiere, è facile dire di essere dalla parte dei lavoratori ma dobbiamo agire tutti insieme per essere dalla parte dell’azienda, dei lavoratori e di tutte le parti in causa”. A seguire la consigliera regionale del P.D., Loredana Raia, che ha sottolineato con determinazione : “E’ importante valorizzare e tutelare le maestranze strutturando un percorso sinergico con l’azienda, le parti sociali e tutte le componenti, in primis la Regione rispetto alla quale il PD sarà presente in prima linea”. Anche il sindaco di Torre Annunziata, Catello Ascione, non ha fatto mancare il suo contributo ed ha asserito: ”Essere qui è doveroso perché Fincantieri è un’azienda importante e lo stabilimento stabiese valorizza tutto il Meridione. L’importanza del lavoro è fondamentale in un momento di crisi come quello attuale, in cui tante aziende sono in difficoltà. Fincantieri vive un momento importante e il rilancio del cantiere di Castellammare è importantissimo anche per tutto il comprensorio”. La consigliera dei pentastellati, Laura Cuomo, ha voluto sottolineare l’importanza di una fabbrica come Fincantieri che, nei suoi periodi migliori, ha rappresentato una fonte di benessere a sostegno dell’economia cittadina in virtù di un indotto florido che consentiva di creare occupazione e sviluppo. Una storia molto importante raccontata dai nonni alle generazioni future che lasciava sognare. Infine, due interventi di altri consiglieri di opposizione che, a partire da quello della quarantaquatTina Donnarumma, risultato fuori tema e fuori luogo, ha parlato infatti delle sorgenti di Terme di Stabia affondate dalle passate amministrazioni di centrosinistra di cui è stata parte fondamentale, probabilmente pensando di partecipare a qualche consiglio comunale che l’ha vista scappare insieme alle altre componenti delle opposizioni. Intervento, dunque, senza capo né coda, al limite del delirio. Poi la chiusura in pompa magna con Andrea Di Martino che, vittima di un probabile virulento attacco di “Egocentrismo acuto”, ha decisamente disposto di “volerla fare proprio fuori dal vasino” tuonando: “Il sindaco deve alzare la testa, non può restare suddito di Bono. Non è così che si risolvono i problemi. Qualche consigliere regionale viene qui e sta muto. Su Fincantieri siamo fermi, nel Dup si parla del molo di sovraflutto ma così si va verso la chiusura. Ora dobbiamo schierarci dalla parte dei lavoratori come cittadini e uomini liberi, senza sudditanze “. La replica del sindaco, Gaetano Cimmino, non si è fatta attendere ed ha impartito, con determinazione e fierezza, una sonante lezione di etica politica all’ex avversario, già sonoramente sconfitto al ballottaggio, oltre che umana quando ha sottolineato, con fermezza, che la storia della nostra città non piega la testa davanti a nessuno, tant’è che chiederemo anche conto di dare precise spiegazioni in merito a quello che rappresenta il dramma dei cosiddetti “Indesiderati” ai quali risulta, a tutt’oggi, inibito l’ingresso in fabbrica. Nella replica il sindaco incalza con decisione: ”Non subiremo il piano industriale, ma diremo la nostra per far sì che le entità sovracomunali tengano conto delle necessità di chi opera. Mi riferisco non solo a Fincantieri, ma anche all’indotto che opera all’interno del cantiere. Mi auguro aumenti l’efficienza produttiva dello stabilimento. Tutto questo porterà vantaggi all’economia del sistema grazie all’aumento della competitività del sito produttivo. Staremo al passo con mercato, è venuto il nostro momento dopo anni e anni di buio” e continua austero: “Le forze politiche hanno inteso dare cittadinanza onoraria a Fincantieri – ha spiegato Cimmino – Sarà un’iniziativa che coinvolgerà tutti, è giusto si dia un valore chiaro a questa grandissima realtà produttiva. Siamo lieti della riconferma di Bono, riconosciamo nell’attuale Amministratore Delegato la conoscenza del passato e del presente, confidiamo che possa dare un futuro alle tante famiglie sostenute dal cantiere”. Infine ha chiuso il suo brillante intervento, nonché i lavori del Consiglio chiosando: ”Intendiamo capire quali saranno gli investimenti, parleremo tutti un’unica lingua per un unico messaggio: vogliamo investimenti che diano dignità al cantiere. Chiediamo investimenti proporzionali alla manovalanza e all’eccellenza che il cantiere offre in tutto il mondo. Ci presenteremo al tavolo di discussione con una proposta condivisa da politica e sindacati, è un’occasione storica per Castellammare, per Fincantieri e per tutti gli stabiesi, non possiamo arrivarci impreparati. Nessuno farà mancare il proprio contributo concreto a quest’azione”. In pratica, ad Andrea Di Martino, il sindaco ha ribadito che da troppi anni le amministrazioni sono rimaste totalmente ferme al palo su Fincantieri. E lui non abbassa la testa ma anzi la scelta di sostenere la conferma di Bono evidenzia la continuità di un percorso che deve coinvolgere anche la parte pubblica e non solo l’azienda, in particolare la Regione e De Luca. Inutile strumentalizzare e alzare la voce, qui serve chiarezza e serve una sinergia che non c’è mai stata negli ultimi anni. E poi l‘ordine del giorno è stato realizzato dalla conferenza capigruppo, un documento condiviso che avrebbe dovuto segnare un’unione e non una spaccatura. Una sonora bacchettata, quella del sindaco, alle inadeguate convulsioni dovute ad un veemente attacco di “Egocentrismo acuto” curato, con inconfutabile professionalità, dalle “pillole” della fornitissima “Farmacia CIMMINO”.
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