(di Red) “Le minacce non ci spaventano. Se qualcuno pensa di intimorirci con metodi terroristici, ha sbagliato bersaglio. Purtroppo alcuni pseudo-sindacalisti, occupando anche l’incarico di dirigenti nella pianta organica aziendale della nettezza urbana, hanno perso di vista il loro ruolo. Mi sarei aspettato da parte loro una battaglia sulla percentuale della differenziata che non decolla, sul fondo Previambiente non versato per 14 mesi, sugli operatori collezionisti di assenze, su tutte le inadempienze dell’azienda rispetto al capitolato di gara. E invece si finisce ancora per scaricare sulla politica la questione legata al personale. Sia chiaro una volta per tutte: la politica non entra nel merito delle assunzioni, che sono di esclusiva competenza dell’azienda.
I 12 operai ex Avis sono il capro espiatorio di una storia che parte da lontano, dato che hanno lavorato anche per Ego Eco prima di operare per AM Tecnology. Ci sono un dirigente di settore, un rup e un dec, da cui attendiamo risposta in merito alla richiesta di revoca del contratto con la ditta. E l’azienda altrettanto ha un apparato dirigenziale con compiti ben precisi da assolvere. Ci saremmo attesi un monitoraggio e un’analisi dettagliata sull’operato dell’azienda e su tutto quello che non è stato applicato rispetto al capitolato. La politica non può e non deve mettere bocca sulle assunzioni, né può scavalcare le competenze di chi dovrebbe svolgere una funzione di controllo.
Verificheremo piuttosto la responsabilità del debito di 1 milione e 800mila euro che grava sul Comune a causa delle assunzioni di personale non trasferito durante il passaggio di cantiere. La trasparenza sulle assunzioni è parte integrante di un ordine del giorno votato all’unanimità dal consiglio comunale, testimonianza della volontà comune di fare chiarezza su una vicenda per la quale in passato non sono mancati violenti scontri politici. Altri minacciano di denunciare tutto in Procura? Bene, arrivano dopo le nostre denunce. Ci sono fiumi di inchiostro che attestano le denunce da noi effettuate e i solleciti inviati agli uffici competenti. Ma appare quantomeno illogico che i sindacati si battano contro la classe operaia, anziché chieder conto all’azienda di quale contributo forniscano alla città le tante persone che scaldano le poltrone negli uffici e che incidono il doppio di un operatore ecologico in quanto a costi del personale. Per avere una città pulita servono più operatori ecologici e meno scaldasedie.
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