(di Redazionale) – Ancora una volta viene fuori la saggezza dell’incommensurabile “Vate” della politica italiana, Giulio Andreotti, nonchè pietra angolare della democrazia del nostro paese che, attraverso le sue massime, ci aiuta a leggere il comportamento di alcuni pseudo politici di professione che attraverso dichiarazioni al curaro tentano in modo becero e velenoso di colpire i propri avversari politici. Il potere logora chi non ce l’ha, è proprio vero, e la dimostrazione di tanto sta nelle viscide e pericolose dichiarazioni rilasciate dall’ex candidato sindaco, Andrea Di Martino che, centrosinistra Migliorista ammantato e travestito da “Civismo” speculare, vorrebbe sporcare, pescando nel torbido, la figura di un giovane professionista, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, al fine di accomunarlo a personaggi di dubbia integrità morale nella squallida speranza di poterne ricevere vantaggi di tipo politico. La pietra dello scandalo sarebbe, secondo Di Martino, una foto che ritrae il consigliere, Ernesto Sica, con due personaggi, di cui uno dalla fedina penale non certamente integerrima, una foto scattata in occasione della festa della tifoseria stabiese di cui, i personaggi in questione, sarebbero i capitifosi della curva gialloblù. Orbene, la presenza del giovane avvocato nonché consigliere Sica nell’occasione dei festeggiamenti, è pienamente giustificata dalla sua immensa passione per il calcio, ed in particolare per i colori della squadra di patron Manniello, in una pubblica occasione afferente la festa per la promozione in serie cadetta, ed alla presenza di circa duemila partecipanti alla manifestazione, essendo stato invitato dalla stessa organizzazione a ritirare una targa per la sua disponibilità, in rappresentanza dell’amministrazione, a procurare autorizzazioni e permessi occorrenti per poter far svolgere l’evento nella più rigorosa regolarità. Nell’occasione, di cui alla scandalosa foto, gioverebbe ricordare che sono stati premiati tutti i calciatori delle vespe, compresa la stessa società di calcio, dai medesimi personaggi. A questo punto nasce spontanea una domanda: “Ma allora tutti coloro che hanno ricevuto una targa, dalle mani di questi signori, sarebbero tutti penalmente perseguibili?”. Questa è la triste storia di un “candidato sindaco trombato” che evidentemente, saltando da una padella all’altra, sembra sia rimasto scottato dalla necessità di poter assurgere a ruoli di potere che non gli riesce di poter esercitare grazie al voto dei cittadini stabiesi del giugno scorso. Forse ha dimenticato che lo stesso personaggio fu ricevuto in incontro privato a palazzo Farnese dal suo sindaco dell’epoca, appena due anni orsono, e non ci risulta che abbia sollevato la stessa caciara che ha strumentalmente sollevato oggi. Sarà un caso? No, solo una semplice questione di potere che, a quel che sembra, gli brucia proprio tanto non poterlo esercitare. Un politico trombato e logorato dalle proprie ambizioni rimaste, per fortuna del popolo stabiese, ferme ad appena mille metri dal palo della cuccagna. Ah, saperlo!!!
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