(di Red) – La città sta soffrendo tantissimo in questi ultimi giorni, la causa la conosciamo tutti, la crisi dei rifiuti sta insorgendo in maniera prepotente ed aggressiva al punto che, una parte della città, la periferia nord e le zone di Ponte Persica e Annunziatella, è arrivata allo stremo per un problema che ha iniziato a dare le prime avvisaglie già dalla chiusura del sito Helios di Scafati che, attraverso AMTecnology secondo quanto stabilito dal contratto in corso di validità, avrebbe dovuto smaltire la frazione di umido prodotta dagli stabiesi in maniera costante e continuativa. A questo inaspettato intoppo si è aggiunto poi, un sistema regionale ormai allo sfascio e che in questi anni non è stato in grado di costruire un ciclo integrato dei rifiuti né di edificare uno straccio di impianto di compostaggio, oltre quella ormai satura dei siti deputati al conferimento del secco indifferenziato. La società, AM Tecnology, che si occupa della raccolta e smaltimento dei rifiuti avrebbe dovuto, per contratto, trovare la soluzione per provvedere al conferimento della frazione di umido, in quanto previsto dalla proposta tecnica migliorativa che le ha consentito l’aggiudicazione della gara, e se oggi ci ritroviamo travolti dalla monnezza la responsabilità è da addebitare solo esclusivamente a questa società. Ieri mattina abbiamo tentato di parlare, con il direttore tecnico, sig. Antonio De Riso, il quale dopo aver risposto a telefono ci ha pregato di richiamarlo in tarda mattinata per dare convincenti risposte alle nostre insistenti domande. Con molto garbo abbiamo accolto l’invito e nel richiamarlo, come da accordi intrapresi, abbiamo dovuto purtroppo costatare che aveva provveduto a spegnere il cellulare. Nel frattempo, un noto consigliere di opposizione, ha postato sui social delle foto inviategli, evidentemente da qualche suo compagno di partito in servizio presso Fondo d’Orto, ed ironizzava sul disagio che, a suo avviso, si starebbe determinando a seguito dello stazionamento della frazione umida nei compattatori in sosta temporanea ed in attesa del via libera per conferirne l’ormai pericoloso contenuto. Il consigliere in questione sa bene cosa avrebbe dovuto fare il suo “compagno” dipendente AMT, invece di scattare le foto ed inviargliele per postarle. Avrebbe dovuto chiamare le Forze dell’Ordine e chiedere loro di procedere secondo quelle che sono le disposizioni in vigore, relativamente alla custodia e detenzione dell’umido nei compattatori. Ancora più grave, è stato, il comportamento del consigliere che avrebbe dovuto recarsi in procura per denunciare questo fenomeno. Come mai non è andato in Procura? Semplice, perché quelle foto sono solo una squallida “Fake news” lanciata al fine di procurare un ingiustificato allarme sanitario tra i cittadini. Un gioco viscido e inopportuno finalizzato solo nel becero tentativo a gettare discredito su chi, in questa vicenda, c’entra proprio come il cavolo a merenda. E quale aiuto o supporto avrebbe potuto dare, questo personaggio, visto che riesce a provare addirittura piacere e goduria nel denunciare fatti addirittura inesistenti? A chi stanno tirando la volata questi signori? Questo lo scopriremo, ma nel frattempo AM tecnology faccia la sua parte ottemperando agli obblighi contrattuali, e se putacaso pensa di non poter riuscirci chieda la rescissione contrattuale oggi piuttosto che domani che, dopo quello che sta combinando da una settimana, è già tardi!!!
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