(di Red) – Intorno alle 16,00 di oggi è partito il primo bilico in direzione della piattaforma con la quale, AMTecnology, avrebbe raggiunto un accordo temporanea per il conferimento dell’organico cittadino. Un’altra partenza è prevista per le ore 20.00 di oggi, con formulario già predisposto, e nell’isola ecologica stabiese non dovrebbe esserci più traccia di organico, a meno che i responsabili della società gerente del servizio non abbia deciso di giocare a nascondino con i rifiuti organici degli stabiesi. AMTecnology da domani non potrà più accampare né scuse né giustificazioni, considerato che oggi, al netto di quello che è stato il loro impegno nella ricerca, sono giunte sul suo tavolo ben due attestazioni di disponibilità, da ben due diverse piattaforme, ad alienare l’organico raccolto nella giornata di ieri che ha dovuto registrare solo il mancato ritiro del commerciale. Il tunnel, nel quale si è ritrovata AMT dopo il problema nato con Helios, è stato quello di ritrovarsi a dover mantenere fede ad un impegno contrattuale che prevedeva il conferimento dell’organico ad un prezzo che si aggirava sui cento euro a tonnellata con una nuova situazione di mercato che ha visto salire, in maniera vertiginosa, i prezzi fino a tre volte circa il costo sostenuto almeno fino ad una quindicina di giorni orsono. Ieri notte la levata di scudi dei cittadini di Fondo D’Orto, una manifestazione silenziosa e pacifica, ma molto determinata, finalizzata a far comprendere ad AMT che l’isola ecologica non possiede i necessari requisiti per svolgere attività di travaso e custodia del materiale organico, in quanto per svolgere questo lavoro occorrerebbe dotare l’impianto di adeguate vasche di raccolta ed adempimenti che, in questi giorni, non sono stati per nulla ottemperati. Per questi motivi, aumenta in maniera esponenziale il rischio di gravi sanzioni che potrebbero essere irrogate dall’ASL che, sommate ai verbali di contestazione elaborati e notificati dagli uffici comunali preposti per cifre da capogiro, potrebbero comportare una brusca e definitiva rottura, con la rescissione dello stesso contratto e l’inizio di un lungo e travagliato contenzioso civile, tra il comune e la ditta assegnataria dell’appalto vinto con le amministrazioni di centrosinistra, ossia di quelle amministrazioni che hanno portato la città nel baratro. Saranno gli effetti del torrido caldo, oppure i residui postumi di un fastidioso reflusso biliare cronico, sta di fatto che questi Piddini, invece di tacere e verificare con i loro occhi la reale fotografia della situazione maturata, sparano supercazzole sfuse ed a pacchetti, mentre potrebbero rinchiudersi in un dignitoso silenzio nell’attesa di tempi decisamente migliori. La politica è un servizio che bisogna offrire alla collettività, le loro malefatte hanno rappresentato il peggior servizio che potessero rendere in una città che merita ben altro.
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