(di Red) – Ancora un documento politico, di soddisfazione questa volta, elaborato e inoltrato dalle opposizioni di Sinistra e Centrosinistra stabiese, un documento di esultanza per il diniego notificato, attraverso l’ordine di non effettuare l’intervento edilizio, alla società concessionaria attraverso una formale pec reiterata da una notifica a mano eseguita con l’ausilio di personale comunale. Alla luce di questo puntuale e metodico accanimento, abbiamo tentato di approfondire la vicenda per capire meglio di cosa si sta discutendo. La società in questione, la Blu Sea s.r.l., ha partecipato ad un bando di affidamento del complesso immobiliare di proprietà Eav e correttamente pubblicato dalla stessa società, un bando che si è regolarmente aggiudicato e, dopo aver esperito tutto il regolare percorso procedurale, la concessionaria ha preso regolarmente possesso del complesso ed ha prodotto, su indicazione dell’ufficio comunale preposto, una scia finalizzata a procedere alla semplice pulizia del complesso così come è regolare che sia in un caso del genere. Non appena la ditta ha iniziato le opere di pulizia e rimozione di rifiuti di ogni genere accumulati in tanti anni di chiusura ed abbandono ecco arrivare, puntuale e preciso, un provvedimento contenente l’ordine perentorio di non effettuare l’intervento. Considerato che il documento, inoltrato dal PD, mette in evidenza un fatto incontrovertibile costituito dal dato che il Puc, a tutt’oggi, non risulta ancora approvato dal 2007 e che, sempre ad oggi, non è stato rilasciato alcun cambio di destinazione d’uso; così come si evince chiaramente dalla comunicazione, ossia che non è stato chiesto, né rilasciato, alcun cambio di destinazione d’uso né alcun permesso a costruire in sanatoria. Una serie di riflessioni ha stimolato quel documento, a firma dei due consiglieri comunali di opposizione, e sarebbe appena il caso di dare uno sguardo a Pompei e Seiano, dove l’Eav ha dato in concessione ai privati dei servizi, e che nessun tipo di problema è stato messo in campo da nessuna delle due amministrazioni comunali del luogo. Quale disegno si cela dietro questo feroce accanimento per la “Locazione di alloggio, locali, aree e bagni disponibili presso la stazione di Castellammare Terme della linea Napoli-Sorrento”, avversato in maniera irascibile da questi due consiglieri? Ma che cosa ha fatto, o di cosa si è occupato l’ufficio tecnico per tutti questi anni, con i suoi dirigenti lautamente pagati, visto che in assenza del PUC a Castellammare di Stabia non si poteva rilasciare alcun permesso a costruire o qualsivoglia cambio di destinazione d’uso? Eppure, secondo nostre accurate ricerche, ci è sembrato che qualcosa sia stata fatta in questa direzione ed in relazione ai, tanto vituperati, cambi di destinazione d’uso, è stato fatto per alberghi che(magicamente) si trasformavano in case o uffici, ed anche per capannoni ubicati in zona parco fiume Sarno. Non vorremmo che si debbano esaminare solo progetti di carissimi amici, o addirittura di cari amici degli amici. Quello che appare più inquietante, in questa storia, è che questo atteggiamento ostativo a tutto campo possa pregiudicare, compromettendola, in maniera seria la stabilità del complesso immobiliare, considerato che spesso abbiamo avuto modo di rilevare anche la presenza di cavalli ed ovini al suo interno. La linea che sembrerebbe prevalere è quella dell’abbandono di questo sito, importante e strategico per la città, fondamentale per la restituzione della funzionalità stessa alla stazione per restituirla al servizio dei cittadini ed, eventualmente, dei possibili flussi di turisti che potrebbero arrivare in città. Ma occorre il cambio di destinazione d’uso per svolgere una qualsiasi attività all’interno dell’area di una stazione? Ma un’area adibita a sala di attesa non può comprendere un punto attività di vendita e/o somministrazione, di alimenti e bevande, quali un Bar o uno spazio per la ristorazione, per la vendita di giornali e tabacchi? Oppure, fatto ancora più grave, a Castellammare di Stabia, secondo questi consiglieri, non bisogna creare alcuna attività produttiva che potrebbe dare lavoro ai giovani, in quanto la questione lavoro sarebbe, a loro avviso, solo ed esclusivamente un tema di stretta competenza dei consiglieri comunali di sinistra? A tal proposito, considerati gli atteggiamenti assunti in un recente passato, verrebbe da chiedersi: Ma il cambio di destinazione d’uso alla Reggia di Quisisana, per la locazione a titolo gratuito alla “compagnia degli sbuffi”, è stato mai rilasciato? Una serie di quesiti che restano in attesa di serie e convincenti risposte, e tanto senza entrare nel merito e dello specifico del Piano Regolatore Generale, perché dopo le risposte squisitamente tecniche resta da affrontare, e molto giudiziosamente, il tema politico della questione.
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