(di Red) La madre di tutti i processi, per i politici stabiesi, questo ha rappresentato il processo denominato “Gettonopoli” avviato contro i consiglieri comunali di Castellammare di Stabia, con indagini iniziate a fine consiliatura del 2005 -2010 e nella giornata di ieri sono fioccate le condanne in primo grado. Ieri pomeriggio, presso il Tribunale di Torre Annunziata, è andata in scena l’udienza finale contro i rappresentanti politici stabiesi accusati di aver intascato i gettoni di presenza seppur assenti ai lavori delle commissioni consiliari. Un procedimento complesso e lungo, questo processo, per fatti che attengono ad un quinquennio molto complicato e difficile per l’intera classe politica stabiese. Altissimo è il rischio prescrizione per i ritardi accumulati e maturati nel corso degli anni, oggi è maturato finalmente il primo verdetto emesso dal tribunale di Torre Annunziata. Alcune assoluzioni eccellenti caratterizzano l’esito di questo processo, tra queste l’assoluzione di Nino Longobardi, che ha abbandonato la politica subito dopo lo scandalo che lo vide coinvolto, Biagio di Ruocco, Antonio Ricolo, Antonio Giaquinto e Nicola Di Martino.
Risultano invece condannati, anche se per alcuni giorni contestati è caduto il capo d’imputazione, Amedeo Di Nardo a 1 anno e 2 mesi; Giuseppe Amato a 2 anni e 2 mesi; Rosa Cuomo a 1 anno e 4 mesi; Antonio Iovino a 1 anno e 5 mesi; Ignazio Esposito a 1 anni e 6 mesi; Francesco Cascone a 1 e 6 mesi; Ida Scarpato a 1 anno e 6 mesi; Vito Galasso a 2 anni e 6 mesi; Lorenzo Esposito a 2 anni e 1 mese; Francesco Castellano a 2 anni e 5 mesi; Antonio Cinque a 1 anno e 2 mesi; Carlo Nastelli a 2 anni e 8 mesi; Anna Scevola a 2 anni; Camilla Scala a 2 anni e 5 mesi; Annamaria Maiello a 2 anno e 11 mesi; Domenico Cuomo a 1 anno e 9 mesi; Giuseppe Cozzolino a 1 anno e 2 mesi; Giovanni Battista Vingiani a 2 anni e 2 mesi. Tutti coloro che hanno ricevuto una condanna da 2 anni o inferiore beneficeranno della pena sospesa. Una vicenda che, pur rischiando di vedere prescritto tutto il prezioso e lungo lavoro portato avanti dalla procura oplontina, ha segnato profondamente, in negativo, il mondo della politica stabiese che, alla luce di questa brutta vicenda, ha pagato in termini di credibilità e fiducia un prezzo molto alto nel giudizio espresso al riguardo dagli attenti cittadini stabiesi.
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