(di Red) Ancora una volta, Am Tecnology e Comune di Castellammare di Stabia, arrivano ai ferri corti. Motivo? Semplice, la società di Abagnale e Manfuso non rispetta il contratto che la legherebbe al comune di Castellammare di Stabia fino al 2021. Ma l’amministrazione Cimmino, dopo le tantissime diffide, ha deciso di chiudere il rapporto e chiedere la procedura di rescissione al Dec, al Rup e al dirigente dell’ufficio Ambiente, Giovanni Miranda. Le ultimissime, che avrebbero fatto arrabbiare moltissimo il sindaco Cimmino e l’assessore Scafarto, e propendere per l’atto finale sarebbero le conseguenze di una città fondamentalmente sporca, con l’imminente pericolo di tornare a “Mischiare Tutto” con i soliti noti mai allontanati dall’azienda. La contestazione regina e che si addebita all’azienda come ultimo atto gravissimo di una esperienza fallimentare sarebbe costituita da una dall’inadempienza contro i lavoratori, per l’ottavo mese di fila e nonostante sia stato trattenuto in busta paga il quinto dello stipendio, non risulterebbe essere stato versato ai lavoratori, e questo potrebbe creare serissimi problemi non solo a livello civile ma anche penale.
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