(di Red) Compie dieci anni la prima emittente-archivio dell’etere campano, che basa gran parte del suo palinsesto sulla cultura. Un traguardo importante per Eduardo Tv (canale 653 del digitale terrestre).

Un traguardo che i responsabili dell’emittente hanno celebrato con un augurale brindisi presso la sede dell’ordine dei giornalisti della Campania, alla presenza del presidente Ottavio Lucarelli e del vice Mimmo Falco. A guidare la delegazione dell’emittente il direttore responsabile Pino Ecuba il direttore editoriale Salvatore Piedimonte, e l’editore Paolo Torino, che hanno approfittato dell’occasione non solo per fare il punto sui primi dieci anni di attività, ma hanno voluto porre l’accento in particolare sulle prospettive future. Una bella scommessa per una realtà che nasce a Napoli ma fa leva sulla provincia e in particolare sulla penisola sorrentina, lì dove del resto nacque Canale 21 (che oggi ospita nel suo much del digitale terrestre Eduardo Tv) rilevando le frequenze di un canale locale. Sorrentino d’adozione è Salvatore Piedimonte, tra i più attivi sin dalla nascita dell’emittente che oggi compie il primo decennio di vita. Con lui Pino Ecuba, che guarda al futuro con idee molto importanti: una emittente di tutto il Mezzogiorno a carattere nazionale: “Mentre i grandi gruppi televisivi si alleano per la formazione di una televisione europea – spiega – noi qui non siamo in grado di creare una televisione del Sud a carattere nazionale che possa portare in giro il pensiero libero e sano del meridione. Per la verità non siamo nemmeno in grado di proteggere le nostre produzioni, la nostra musica; l’immagine del Mezzogiorno deve essere quella che fuoriesce puntualmente dalle tantissime fiction ‘dedicate’ a mafia, camorra, ndrangheta. Dobbiamo trovare la capacità di invertire la rotta”.

In questi anni Eduardo Tv (il nome dell’emittente è una dedica al grande De Filippo) ha realizzato programmi come Quo Vadis, dedicato alla crisi dei valori, e “Napoli è”, visto in Australia, in Nuova Zelanda e nelle Americhe: “Ci siamo occupati di recuperare parte dell’archivio storico di Canale 21 – sottolinea Piedimonte – e per questo ringrazieremo sempre il nostro editore Paolo Torino, che ha creduto fortemente nel progetto. Siamo arrivati a mettere insieme 40 anni di storia della città. E lo faremo ancora perché riteniamo, come dice il produttore cinematografico Angelo Curti, fondatore e presidente di Teatri Uniti con Mario Martone e oggi con Toni Servillo e Paolo Sorrentino, che sia una ricchezza infinita da custodire e tutelare”.

Per il futuro, proprio in questi giorni è finita la registrazione de “L’avvocato Rinaldi”, una mini-fiction di cinque puntate intrisa di umanità, cultura e napoletanità. Presto sarà in onda poi un nuovo format tutto da scoprire: “Letto da noi”, dedicato ad attualità e cultura, sempre con l’occhio attento alla gente del Sud.

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