(di Red) Un vero flop, quello degli ex signori delle tessere e di un reggente ora in ammollo e dimissionario, reggente dell’aria frittissima, che a quanto pare hanno fatto un gran buco nell’acqua. E visto che oramai, come si direbbe dalle nostre parti, s’è fritto il fegato: i fatti sono andati in un modo diverso, al di là dei sensazionalismi che qualcuno, volendo suscitare, tira sempre la camorra per lo mezzo insieme a quel “no” strumentale alla camorra. La nostra fonte, super informata, ci racconta la vera dinamica dei fatti ed esclude, con certezza, l’infiltrazione camorristica in una vicenda che è molto meno grave di quanto si pensi, anzi per niente. Perché se è vero, come è vero, che sul circolo stabiese fosse stato presente tale Giorgio Amodio, sembra altrettanto vero che la nomina in commissione di garanzia di questo signore è stata fortemente voluta dai “Jovinos” all’epoca, ed a quanto ci risulta, e fino a prova contraria, questo signore a tutt’oggi risulta incensurato e senza alcuna macchia sulla sua fedina penale immacolata e, pertanto, per nulla accostabile a sistemi di malaffare. La verità è che Corrado, Iovino e Aitra, pur essendo in tre non sono riusciti a superare le 110 adesioni nonostante abbiano gestito e governato il partito a tutt’oggi , tanto pur mettendo in campo un atteggiamento ostruzionistico al fine di evitare che i sostenitori dei loro avversari potessero aderire ai Dem. Proprio una brutta figura hanno fatto, agli occhi di Nicola Zingaretti, non riuscendo a garantirgli nemmeno il minimo indispensabile nella ex Stalingrado del Sud. Eureka, ed ecco che arriva la soluzione, meglio inventarsi la pista del “No alla Camorra”, con uno striscione vecchio piazzato al balcone di corso Vittorio Emanuele, vecchio come è il modo di perseverare a fare politica di certi pseudo politicanti da strapazzo. E per il momento, ma solo per il momento, chest’è!
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