(Red) – “Tutta un’altra storia” è quella che oggi, rispetto ai mesi scorsi, si profila tutta da scrivere in questo tempo di commissariamento “Armato” del PD stabiese che ha letteralmente sbriciolato una gestione “Reggentinzia” che, evidentemente, non ha retto al pesantissimo stress del tesseramento terminato, con un triste e melanconico finale, il 7 novembre scorso. Dichiarazioni roboanti, miste ad accuse al vetriolo, lanciate dal reggente dell’epoca, alla luce di un patto “Armato” di buona volontà, che sembrano essere scomparse, in un baleno, dallo scenario nefasto disegnato da un reggente fortemente stressato dalle ineludibili e pesanti responsabilità nel ruolo ricoperto. Responsabilità che compulsando, in maniera continua, una posizione politicamente già molto debole in un partito vero non poteva che determinarne il cedimento improvviso, ma sicuramente preventivabile da tempo. E dopo le dimissioni AiTRAnti, del fragile reggente, la nomina della vispa Teresa Armato a commissario cittadino della ex Stalingrado del sud è servita per dettare i tempi, quelli certi, della celebrazione del congresso territoriale, dopo aver validate tutte le adesioni della famosa notte degli spettri visti da qualcuno, ed oggi già  occultati nel dimenticatoio della più conveniente, cosiddetta, responsabilità politica. Un atto interno dovuto, dalla dirigenza Piddina, che nel frattempo andrà a rinnovare gli organismi provinciali del partito, già precedentemente commissariato, affilando le armi in vista delle prossime regionali ormai alle porte. Passerà la linea di un probabile, ed ineludibile, patto elettorale con i Pentastellati? Questo noi non lo sappiamo, ma sicuramente il tema delle alleanze sarà al centro del dibattito congressuale e, considerate le faide interne, tutto potrebbe accadere in Campania, preso atto della “Deluchiana” volontà di ripresentarsi all’elettorato campano per ripetere la fallimentare esperienza del quinquennio testé trascorso. ‘E chest’è!!!

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