(Carlo Carrillo) – Il video choc sulle “Terme smantellate” è diventato virale, infatti è stato visto da circa trentamila persone sul web attraverso i siti di informazione e condiviso in tutte le salse sui social. Un video veramente inquietante, in particolare se comparato con le immagini, aventi lo stesso tema, precedentemente diffuse nel corso di questi ultimi due anni. Chi avrebbe dovuto preservare questi immobili, comprensivi di corredi, dall’assalto alla “diligenza” perseguito ormai in modo costante e mirato al Solaro? Per rispondere al quesito basta ripercorrere a ritroso la storia dal 2013 a tutt’oggi. Le strutture del Solaro erano nella disponibilità di Terme di Stabia, e sono restate, fino al luglio 2015, tanto fino a quando il Giudice Delegato, dott. Del Sorbo, non ha autorizzato la restituzione alla Sint degli immobili in questione alla richiedente partecipata comunale. Infatti anche nel corso della via crucis che ha portato al fallimento di Terme di Stabia, passando per il tentativo di concordato, gli immobili erano rimasti nella piena disponibilità del curatore fallimentare dott. Sequino.
Tanto, solo per capire chi e come doveva preservare gli immobili, considerato che fino a quella data, ancora nulla dello scempio riscontrato risultava compiuto. Invero, tutto era filato in modo abbastanza liscio e tranquillo, i problemi sono sicuramente sopraggiunti successivamente, anche perché i lavoratori, con lettere inviate a Vaccaro prima, già dal mese di gennaio 2013, e Cuomo poi contestualmente all’ A.U. di Sint, avevano richiesto con forza la “tutela degli immobili e dei relativi corredi” custoditi al loro interno. Una storia da approfondire, anche perché non si può pensare di preservare quegli immobili costruendo un semplice muro di sei metri per due, all’ingresso, che “paradossalmente” potrebbe aver agevolato l’azione degli “addetti allo sciacallaggio”, e lasciare incustoditi le altre decine di varchi facilmente accessibili dagli “addetti ai lavori” allo smantellamento. Una vergogna che grida giustizia, quella vera!
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