( Red) – Un sabato pomeriggio molto impegnato per il consigliere regionale dei verdi, Francesco Emilio Borrelli, anzi oseremmo definirlo “nella norma” visto che, per quel che è accaduto, l’eclettico consigliere regionale – molto conosciuto per la sua capacità di provocare discussioni e baruffe – è riuscito a scatenare una polemica che sicuramente non sarà di breve durata. I fatti: alle 16.30 circa di ieri, Borrelli mette piede a Castellammare di Stabia, e più precisamente a piazza Matteotti, luogo dove i suoi amici locali avevano previsto di dar luogo ad un incontro politico in vista delle prossime elezioni regionali ormai alle porte. Trattandosi di un gruppo di una cinquantina di persone, tra amici e qualche curioso interessato, hanno deciso di fare ingresso nel bar Elixir, all’interno dei locali della stazione, per svolgere il loro incontro al caldo ed al riparo dal freddo che cominciava a farsi sentire. Dopo aver preso possesso di tutti i tavoli all’interno del pubblico esercizio, consumando acqua e bibite, una decina di caffè e più di qualche prestigioso cognac Courvoisier, hanno regolarmente parlato e discusso delle argomentazioni poste al centro del confronto politico del loro gruppo, nel tentativo di coinvolgere anche qualche altro avventore che si era trovato solo per caso all’interno del locale. Dopo circa due ore e mezza, alla fine della lunga maratona “Borrelliana”, qualcuno tra gli organizzatori dell’evento politico ha chiesto il conto e, alla presentazione dello scontrino per circa 80 euro di consumazioni realmente effettuate, ha cominciato a dare in escandescenze ed insieme ad altri a gridare al ladrocinio verso la titolare del locale che, nel frattempo, teneva tra le braccia il proprio figlioletto. Apostrofando i proprietari del bar con epiteti di cattivo gusto, hanno deciso poi di recarsi presso il locale commissariato di PS per sporgere denuncia, oltre a telefonare la polizia comunale per segnalare quella che, a dire di Borrelli, sarebbe stata una pretesa esosa ed immotivata di denaro.
Si difendono i titolari del bar, asserendo che non solo sarebbero stati consumati ben più di nove caffè (tra le consumazioni rientrerebbero tra l’altro anche i sopra menzionati Courvoisier), ma che, ad ogni modo, certamente è dovuto al locale un contributo minimo a titolo di coperto visto che circa 60 persone hanno occupato la sala per circa due ore.
Ora, premesso che il Borrelli, evidentemente, intendeva pagare solo il caffè di nove prescelti (scelti, forse, proprio per aver preso il caffè!), e considerato quindi che il consigliere non regge il paragone con il ben più generoso Tony Colombo, resterebbero da porsi altri pregnanti interrogativi.
Qualora si sia trattato di una manifestazione politica, come gli stessi fautori la definiscono, è stata allertata l’autorità di pubblica sicurezza, anche in considerazione dell’elevato numero di partecipanti? E per quale motivo il titolare del bar non è stato messo al corrente dello svolgimento di tale manifestazione, prima che la stessa avesse inizio? E , ad ogni modo, veramente il consigliere regionale dei verdi voleva occupare lo spazio di un pubblico esercizio per circa due ore spendendo la modica cifra di 9 euro, in spregio a qualsivoglia regola sociale di correttezza e di buon senso? Ah, saperlo!
E da ultimo, ci chiediamo perché un consigliere comunale molto social, che risponde al nome di Tonino Scala, in tale occasione abbia omesso di farci pervenire il suo pensiero, pur sapendo della proclamata vicinanza di predetto consigliere alle esigenze delle fasce più deboli e dei lavoratori soprattutto. E chest’è!!!
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