(Red) – E’ solo da qualche giorno, proprio in prossimità dell’approdo in Consiglio Comunale del confronto sul Bilancio di previsione di spesa per il 2020 che dovrebbe essere approvato entro il 20 aprile p.v., apparire qualche noto “professionista” locale della Fake-news che, approfittando della confusione ingenerata nella cittadinanza dalle notizie afferenti l’imperversante coronavirus, senza conoscere né fatti né personaggi, né tantomeno il protocollo politico delle riunioni tra i partiti, brancolando nel buio più totale della cultura del confronto tra i partiti e, particolarmente, in riferimento al bilancio di previsione che rappresenta l’atto politico per eccellenza di una amministrazione locale. Chi la “Vermouth” la vuole da Sanzone, chi la vuole da Di Nardo mentre qualcun altro, di cultura tipicamente “Bobbiacea”, inventandosi di sana pianta una presunta quanto infantile ricostruzione di una fantomatica riunione, immagina addirittura scenari apocalittici manifesti, ed attivi, solo nella sua fiabesca ricostruzione priva di qualsivoglia riscontro oggettivo che, difficilmente, potrebbe risultare quantomeno verosimile nella propria limitata visione “cognitiva” dello scenario politico stabiese. Sarebbe per lo meno opportuno che prima di scrivere notizie inventate di sana pianta, tanto per rassicurare lo strampalato personaggetto evidentemente assalito da insopportabili incubi notturni, si assumessero notizie direttamente alla fonte anche in riferimento al funzionamento di organismi che regolano i normali rapporti tra le forze politiche della maggioranza poiché, solo per completezza dell’informazione, sul bilancio di previsione, in discussione in questo periodo, continua il sereno confronto tra tutte le forze politiche della coalizione in maniera costruttiva e seria nell’esclusivo interesse della città e dei cittadini stabiesi. Per di più, sempre per dare un’informazione corretta e trasparente, occorre chiarire che il Sen. Di Nardo non ha mai convocato nessuna riunione, né tantomeno ha mai escluso alcuna forza politica dal necessario nonché indispensabile confronto. Per cui qualsiasi notizia pubblicata, immaginata e diramata in tal senso risulta destituita di qualsiasi fondamento. Il mestiere di giornalista è una professione seria, e il giornalista racconta i fatti e gli accadimenti che vede, in pratica quelli che vive, li fotografa e li narra testimoniandoli, in realtà è come scattare una foto, ma è molto più complesso raccontarli. Una professione sicuramente da salvare quella del giornalista, e se proprio bisogna salvare la “professione” c’è bisogno di un elemento fondamentale ed imprescindibile: Infatti occorre che la professione, e di conseguenza la professionalità, ESISTA! È chest’è!!!
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