Un cliente accusa: Il prezzo del gel è stato alterato, il commerciante allerta immediatamente le forze dell’ordine e, alla loro presenza, l’equivoco viene chiarito.
(Red) – Siamo arrivati al quinto giorno, da quando è entrato in vigore il DPCM del 11 marzo 2020, ossia le disposizioni governative che hanno stabilito “Zona Protetta” l’intero territorio nazionale, e la cittadinanza di Castellammare di Stabia sta rispondendo in maniera matura e responsabile, al netto della piccola fisiologica percentuale dei soliti noti, alle prescrizioni mirate a salvaguardare la salute di tutti nel tentativo di evitare il contagio. In questo clima surreale, al quale non siamo abituati, si aggiunge poi qualche segnale di nervosismo che di solito coinvolge i più fragili e meno avvezzi al confronto, incapaci di discutere secondo quelli che sono i canoni del vivere civile, che spesso danno luogo ad episodi che rischiano di sfociare nella violenza. A tal proposito questa mattina, nella zona sud della città, è accaduto che una cliente in un negozio di prodotti sanitari ha chiesto tra gli altri articoli un prodotto, gel igienizzante, per la pulizia delle mani. La signora, dopo aver regolarmente provveduto al pagamento delle merce acquistata è andata via. Dopo appena qualche ora, al negozio, è arrivato il marito che ha chiesto chiarimenti sul prezzo della confezione da 1 litro del prodotto, ed avendo avuto conferma che non c’era stato alcun errore di battitura alla cassa, ritenendo che il prezzo fosse troppo alto, ha accusato il negoziante di averlo notevolmente alterato. Alla pacifica discussione che si è accesa tra il gestore ed il cliente, erano presenti alcuni avventori che, in maniera non proprio ortodossa, hanno acceso la discussione e gli animi al punto che, in un video pubblicato sui social, compare anche un energumeno che con modi piuttosto violenti, imprecando ed insultando, ha iniziato a sbattere ripetutamente le porte dell’esercizio commerciale, tra l’altro in ferro pesante, con il serio rischio di ferire qualche cliente e/o dipendente in uscita dal negozio. Una caciara, insomma, quella messa in campo da questi avventori in un momento cosi delicato, senza conoscere tra l’altro nemmeno il normale prezzo di mercato del gel in questione. E’ arrivata immediatamente una pattuglia delle forze dell’ordine che, coadiuvata dalla polizia locale, ha avviato subito le indagini per accertare i motivi per i quali era stato scatenato quel putiferio. A seguito della pubblicazione di alcune immagini, e di articoli comparsi sul web, ha preso piede una massacrante maratona mediatica ai danni della società che gestisce il negozio che, considerata la disinformazione imperante su questa vicenda, ha inteso puntualizzare come di seguito: “In merito alla notizia riportata da alcuni organi di stampa, rispetto a un presunto prezzo maggiorato di prodotti per l’igiene, occorre chiarire – a nostro avviso – che si tratta un equivoco sicuramente generato dalla comprensibile situazione di tensione legata alle conseguenze dell’emergenza Coronavirus. Infatti – spiega la direzione dell’esercizio commerciale – questa mattina una signora ha acquistato nel nostro esercizio commerciale diversi prodotti, dopo un po’ si è presentato il marito della donna lamentando il prezzo, a suo avviso, alto di uno solo di questi prodotti. Nel tentativo di chiarire l’equivoco, gli animi si sono surriscaldati. All’esterno del negozio, non avendo compreso bene la situazione, si è generata una protesta. Intanto, abbiamo pensato bene di allertare immediatamente le forze dell’ordine al fine di evitare il degenerare della situazione. Successivamente, con dovizia di particolari, abbiamo chiarito che il prezzo è rimasto sempre lo stesso, tanto testimoniato dagli scontrini emessi nelle scorse settimane, e pertanto in periodo di dove ancora non era scattata l’emergenza. Alla fine, proprio per stemperare la tensione, abbiamo comunque ritenuto opportuno regalare il prodotto al signore, e tanto alla presenza delle forze dell’ordine che ringraziamo per essere prontamente intervenute. Nel comprendere la tensione, per il difficile momento che sta vivendo il Paese in questi giorni, riteniamo opportuno ribadire che non ci stiamo ad essere sottoposti ad una strumentale quanto immeritata gogna mediatica per cui, al fine di riportare questo equivoco nel suo naturale alveo, si richiede agli organi di informazione di chiarire in maniera chiara quanto realmente accaduto, questo al fine di contenere il danno d’immagine sicuramente generato da questa incresciosa vicenda”.
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