(Red) – Quasi 2000 i contagiati dal Coronavirus in Regione Campania, ogni sera le cifre, del bollettino ufficiale dell’unità di crisi regionale, aumentano in maniera esponenziale nonostante il bassissimo numero di tamponi praticati sul territorio nonché dei tempi biblici in attesa dell’esito. A tal proposito, il segretario regionale dell’Anaao , Vincenzo Bencivenga, ha lanciato un appello alla regione affinché tuteli i medici con la fornitura di più attrezzature, ossia DPI,  rassicurando i cittadini in relazione all’impegno profuso dal personale medico rispetto anche ad emergenze NON coronavirus ed a tal proposito ha ribadito: “ Da molto tempo scriviamo al governatore De Luca per richiedere la fornitura dei famigerati Dispositivi di Protezione Individuali, per non parlare poi delle missive inviate in questo ultimo mese di marzo, l’ultima risale ad appena venerdì scorso. Vi immaginate cosa potrebbe accadere se un medico contagiato visitasse pazienti senza dispositivi? Questi dispositivi mancavano, scarseggiavano ed a tutt’oggi continuano a mancare, sono arrivati anche quelli inadeguati e se non proteggiamo e tuteliamo i sanitari comprenderete che la situazione potrebbe diventare ingestibile. E’ chiaro che il medico, a sua volta, potrebbe diventare l’untore inconsapevole accendendo nuovi focolai, in disparte che fare ammalare i sanitari significherebbe creare un buco nell’assistenza sanitaria regionale, sguarnendo in tal modo gli organici che risultano già carenti, di per se, nella lotta a questo infido ed invisibile nemico. Abbiamo scritto anche diversi percorsi che, ancora oggi, non risultano ben separati e delimitati dai percorsi dell’assistenza giornaliera normale, tutto ciò comporta la promiscuità e la tracciabilità di un Covid positivo all’interno della struttura ospedaliera può creare grande contagiabilità anche tra i sanitari, motivo per cui si ravvisa l’impellente necessità di avere una netta delimitazione tra percorsi pulito/sporco. Queste criticità sono in atto in altri grandi ospedali della regione per la mancanza e/o carenza di questi DPI, di quelli importanti, quelli che servono al personale che stanno a contatto diretto e nell’emergenza con quei pazienti ammalati di Covid. Inoltre, c’è anche molta pressione sui sanitari e questo sicuramente è un errore in questo particolare momento, considerata l’emergenza in corso e la guerra che è in atto, perché fare pressione sugli operatori sanitari per POTER RIUTILIZZARE I DISPOSITIVI mi sembra una cosa molto, molto grave. Per quanto attiene i policlinici universitari è stato messo a disposizione veramente poco, rispetto a quello che sta mettendo in campo tutto il sistema sanitario regionale, e su questo ci interrogheremo per capire bene come stiano le cose, e credo che il Presidente sarà costretto ad intervenire su questo problema, e mi riferisco alla branca assistenziale chiaramente e non a quella didattica. Per quanto riguarda l’assistenza normale, garantisco che quella si sta facendo e la peculiarità è anche di grande livello perché, in questa regione, ci sono professionisti di grande qualità che stanno continuando ad effettuare interventi di routine. Ci tengo a tranquillizzare le persone che dovessero avere un problema, chiaramente NON COVID, possono tranquillamente chiedere aiuto in quanto ci sono persone e professionisti adatti e capaci di poter dare risposte alle loro problematiche, considerato che molta gente ancora non vuole recarsi in ospedale in quanto preoccupato e tanto fa in modo che qualcuno si possa aggravare. A tal uopo, abbiamo sentito casi di decessi di persone che, con forti dolori toracici, non sono andati in ospedale per la paura di contagiarsi”.

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