(Carlo Carrillo) – Una brutta storia amministrativa si sta sviluppando intorno alla partecipata del comune Sint, invero una serie di “fiaschi” amministrativi inanellati dal potente manager della partecipata in sintonia con quelli del potentissimo vicesindaco, ex cuciniere per caso, dell’amministrazione Pannullo. L’ultimo insuccesso, in ordine cronologico, è stato ratificato appena qualche ora fa, difatti, era di scena questa mattina l’apertura della (unica) busta contenente l’offerta relativa al bando per la ricerca di un Advisor che avrebbe dovuto adottare un “piano industriale” per il rilancio della Sint e delle attività termali. Una sola offerta era da valutare a cura della commissione salernitana nominata dal Superpotente Manager Sint, ma ecco che, sorpresa delle sorprese, al momento dell’apertura alla quale hanno chiesto, ed ottenuto, di partecipare alcuni lavoratori termali, nonostante la vigorosa volontà di Vanacore di lasciarli fuori, è emersa a tutto tondo l’inadeguatezza della offerta prodotta dalla “Riformed”. I motivi? Tanti, anzi tantissimi, considerando che il bando prevedeva un’offerta a costo zero per la partecipata, salvo il buon fine dell’iniziativa, per non parlare poi di altri importanti parametri che, dal fatturato alle credenziali, non risultavano essere perfettamente in linea con la figura ricercata per redigere un piano industriale serio e credibile. Basti pensare che il fatturato di questa “sconosciuta” società, priva tra l’altro anche di un modesto sito internet, si è aggirato, complessivamente, negli ultimi quattro anni su di una cifra che non supera i trecentomila euro. Per rendere l’idea, la cifra richiesta, per la redazione del piano industriale di Sint, risuta essere di sessantatremila euro al netto d’iva, tanto per render l’idea. Insomma, questa è la stessa storia che ha caratterizzato il bando del “Project Financing” per le antiche terme risalente ad appena qualche mese fa. Una storia già vissuta, i protagonisti, legati al doppio filo grecese, sempre gli stessi, una “coppia inseparabile” che persegue un solo ed unico progetto: la gastronomia sfusa ed a pacchetti che, a loro impareggiabile avviso, dovrebbe decollare a discapito del Termalismo. Una visione narcisistica del “Panzarotto” d’autore, mentre la città soffre e deperisce a scapito di un serio progetto turistico che sembra, alla luce dei fatti, non essere nelle “corde” di questi inutili protagonisti. La soluzione? Ed oggi, alla scadenza del Dlgs 100/2017, questa amministrazione procederà al cambiamento dello Statuto? Il sindaco, al momento, cominci con il revocare il mandato all’incapace amministratore della Sint, poi, per l’altro, potrebbe nascere la consapevolezza al “tavolo” del rimpasto di togliere, in maniera definitiva, “’A pazziell a man è criature”. Come natura crea Cirio (una volta)conservava, Caivano docet!
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