(Red) – La struttura Ospedaliera del San Leonardo, in questi ultimi 50 giorni,  ha mostrato una infinità di debolissime sfaccettature che si celano da lustri dietro la potente e mastodontica espressione che, nel periodo ante-Covid, assumeva tanto spesso dei tratti somatici somiglianti a quelli della mitologica  “Sfinge”, in pratica una sorta di Tempio religioso che, maestoso, riusciva a sfoggiare un immagine molto ben delineata in riproduzione del “regale potere” dei tempi che furono. Poi l’allarme Covid, scattano le Ordinanza Regionali in linea con le disposizioni Ministeriali, e dal 24 febbraio si attiva il centro del potere sanitario, costituito dalla Direzione Strategica dell’Asl Na3sud, deputata per eccellenza ad approntare le misure necessarie per contrastare la rapida diffusione di una “Pandemia” subdola, pericolosa e spesso letale per la stessa vita umana. A coordinare il “Nucleo”, istituito il 28 febbraio 2020 con delibera 167, il Direttore Sanitario Muto, vincitore di un concorso esperito nel 2018, che nel ricevere in dote questo grave fardello di responsabilità avrebbe dovuto mettere in campo le “Misure Organizzative volte al contenimento ed alla gestione dell’Emergenza Epidemiologica da Covid-19” a tutela dell’Igiene e della Sanità Pubblica in sinergia con altri 6 professionisti nominati dal Direttore Generale SOSTO. Questo “POOL” avrebbe dovuto lavorare in sinergia ma rispettando una condizione fondamentale costituita da un pesante “Paletto” sottolineato, in maniera molto marcata, che disponeva in modo perentorio che: “le attività svolte NON COMPORTINO NUOVI e MAGGIORI ONERI PER L’AZIENDA”. In parole povere, il D.G. Sosto, aveva ORDINATO al novello NUCLEO istituito di svolgere questo lavoro “FRIENNO ‘O PESC CU L’ACQUA”. Questa disposizione è stata pedissequamente rispettata dall’intero Nucleo che, al netto della già insufficiente organizzazione dei protocolli ordinari, ha visto sovrapporsi una infinita serie di protocolli straordinari anticovid che, sfornati con un ritmo frenetico per recuperare l’indugio iniziale, ottenevano come risultato l’apertura di grosse “Falle” attraverso le quali il, silente e pericoloso nemico, COVID riusciva a far breccia conseguendo di fare capolino proprio nel luogo, deputato per eccellenza, a contrastarlo, Infatti, la carenza di mascherine e guanti, oltre quella dei più importanti e necessari Dispositivi di protezione individuali costituiti da tute e maschere di tutela e l’istituzione di percorsi COVID/ NON COVID sicuri, hanno determinato quanto poi si è realizzato prima al distretto 53 e poi addirittura nel Presidio Ospedaliero del nosocomio cittadino. Tanto accadeva dal 9 marzo, al distretto 53, mentre dal 16 marzo, con l’episodio della giovane partoriente, il pericoloso virus si insinuava al San Leonardo. Furono giorni molto “caldi” al San Leonardo, finanche il primario di Cardiologia fu contagiato, e le OO.SS. per la prima volta nella storia della sanità stabiese(dopo i tristi, nefasti e poco edificanti eventi del 92’) si ritrovarono tutti insieme, Cisl esclusa, a dare battaglia in nome di una “garanzia di sicurezza” che tardavano ad arrivare lamentando, a tal proposito, la sciattezza e l’inefficienza nelle risposte da parte di chi, per competenza, risultava deputato a predisporre piani di sicurezza relativamente ai percorsi pulito/sporco, all’organizzazione del controllo per il rispetto dei protocolli, nonché alla fornitura dei Dispositivi di Protezione Individuale agli Operatori. La nostra testata ha sempre riportato in maniera precisa e puntuale quei momenti, ma qualche Organizzazione Sindacale lavorava, evidentemente, solo nella direzione di poter conseguire un utile risultato “Politico” che, nonostante il pericolo incombente ed ormai dentro casa al San Leonardo, mirando ad individuare quale unico responsabile il solo exDirettore Sanitario Muto che, molto verosimilmente, non rispondendo in maniera servile alle sollecitazioni di tipo politico andava identificato e colpito quale unico bersaglio da far fuori al fine di lasciar subentrare un “sostituto” che fosse molto più morbido e, fatto gravissimo, capace di risultare anche funzionale ed organico alle esigenza politiche-sindacali che, molto probabilmente, risultavano “inappagate” e non realizzabili durante la gestione Muto. A fine marzo le idi furono fatali, e mentre il dott. Muto chiedeva (?) di essere distaccato presso un altro ufficio, lasciandola passare come una sorta di promozione, gli subentrava la dott.ssa Santarpia in quel delicato e strategico ruolo di Direttore Sanitario del presidio Ospedaliero San Leonardo. In realtà si provvedeva a nominare una “F.F.”(facente funzioni ndr) la ex vice di Muto che già lo aveva affiancato, nel delicato ruolo, sin dal lontano mese di dicembre 2018. Ma chi è la dott.ssa Santarpia? E la ex vice di Muto possiede i requisiti e titoli indispensabili per svolgere l’importante ruolo affidatole? Due semplici domande che, considerata tutta la vicenda, sovvengono naturali, considerato che la scelta risulterebbe di “alto gradimento”, nonché soddisfacente, per il sindacato in questione. A voler ascoltare quanto racconta “Radio San Leonardo” sembra che adesso tutto funzioni bene, anche l’idea di “piazzare” pericolose mine in tutti i reparti, attraverso l’individuazione di una stanza dedicata ai sospetti casi di Covid e/o falsi negativi, accompagnata dalla solenne promessa di rendere disponibili anche i tanto desiderato D.P.I. per il personale che dovrebbe poi trattare questi casi. A pensar male è peccato e poi chiediamo perdono al Signore, ma molto spesso ci si azzecca pure; e sulle note che questa antica, ma perfetta, espressione di un notissimo politico contemporaneo che ci invita a non peccare in relazione al grande progetto in itinere, che potrebbe vedere l’impegno di cospicue risorse, per un adeguamento che, a brevissima scadenza potrebbe interessare il P.O. San Leonardo. Un progetto che, data l’emergenza, potrebbe vedere i costosissimi lavori da eseguire concessi attraverso un “affidamento diretto” a ditte di fiducia, e considerato che vogliamo evitare di commettere gravi peccati preferiamo tirarci fuori da qualsiasi tipo di giudizio nel merito, ma ciò non toglie che saremo molto attenti e “sul pezzo” pronti, eventualmente, a denunciare qualsivoglia “eccesso” durante questo percorso che possa indurci in …….. tentazione. E chest’è, almeno per il momento!!!

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