(Red) – L’emodinamica non può aspettare ancora, l’ospedale San Leonardo deve ripartire dalle sue eccellenze. Esprimo il mio più sentito ringraziamento al sindaco Gaetano Cimmino, per aver posto l’accento su un progetto che sarà un fiore all’occhiello per il nostro ospedale e per aver pubblicamente fatto presente alla direzione dell’Asl che non possiamo ancora aspettare.

Un anno fa abbiamo esultato per l’approvazione del progetto esecutivo per la realizzazione dell’emodinamica presso il reparto di cardiologia del San Leonardo. Un progetto per il quale mi sono impegnata in prima persona, compulsando l’azienda per accelerare tutte le attività propedeutiche alla pubblicazione del bando di gara. Tanti passi avanti sono stati compiuti. Sembrava tutto pronto. E invece sull’emodinamica nei mesi scorsi è calato il silenzio, nonostante svariate richieste di spiegazioni all’Asl competente. Un silenzio interrotto soltanto nei giorni scorsi, quando l’ing. Sosto, direttore generale dell’Asl, sollecitato dal sindaco, ha annunciato che l’emodinamica sarà “organica” al piano di rilancio futuro dell’ospedale San Leonardo.

Un’affermazione che mi soddisfa in parte: ricordo che il progetto dell’emodinamica già è stato approvato e finanziato. Si tratta di un investimento di 2 milioni e 100mila euro con il contributo dello Stato per 1 milione e mezzo, dell’Asl Na3 Sud per 450mila euro e della Regione Campania per 83mila euro. E attendere ancora è deleterio e controproducente.
In questo momento così delicato a causa dell’emergenza Covid, il San Leonardo è stato al centro di numerose polemiche per la gestione della prima fase del contagio ed è stato sbattuto sulle prime pagine di numerose testate per le cose che in questi giorni non hanno funzionato. Ora è il momento di ripartire, di trarre benefici dalla rinnovata cooperazione istituzionale, di segnare la svolta per un futuro di crescita e di sana e costruttiva programmazione. Una programmazione che non può prescindere dall’emodinamica e da un rapido avvio di un progetto che darebbe lustro al nostro ospedale e all’intera città.

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