(Red) – Il primo cittadino di Castellammare di Stabia è un convinto assertore, e lo sta dimostrando sul campo, della necessità di perseguire quelli che, da almeno 50 anni, inquinano costantemente il fiume Sarno, avvelenando di conseguenza il nostro stupendo litorale e privando, in tal modo, centinaia di migliaia di cittadini della possibilità di poter accedere al mare attraverso il centro cittadino stabiese. A tal proposito, memore degli impegni assunti dal ministro Costa, appena due anni or-sono, Cimmino ha inteso ricordare al ministro dalla memoria corta l’intervento sulla vicenda Sarno. “Scrive bene il Ministro – ricorda Cimmino – quando afferma che il cromo esavalente è un potente cancerogeno, attivo anche a bassa concentrazione. Ma il Ministro si ricorda ancora che nel fiume Sarno sono presenti quantità di cromo esavalente nettamente superiori rispetto agli standard di qualità ambientale ammessi? O ha avuto un improvviso vuoto di memoria? Dov’è finito il masterplan annunciato ormai un anno fa per affrontare l’emergenza inquinamento nel fiume Sarno?”
Continua come un fiume in piena il sindaco stabiese: “È noto ormai che nel torrente Solofrana si scarica di tutto, dai reflui industriali tossici agli scarichi fognari, ma sebbene i casi di tumore si siano triplicati negli ultimi anni, poco o nulla viene fatto. Sono bastati due mesi senza scarichi industriali per rivedere dopo decenni le acque limpide e pulite del fiume Sarno. Ma in pochi giorni, con la ripresa dell’attività industriale, tutto è stato vanificato.
La mia battaglia proseguirà fino alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo. Mi auguro che gli altri Comuni e tutti gli enti coinvolti nell’emergenza mi affianchino in questa crociata. Io non mi fermo” conclude senza timore reverenziale Gaetano Cimmino.
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