(di Frank Tracchia) Non riapre la funivia nel giorno di ferragosto come fatto trapelare dai servi sciocchi della comunicazione di Palazzo sui quotidiani locali ma riapre, pensate un po’, la strada che da Quisisana portava fino a Monte Faito, quella della quale ci stiamo occupando molto in questi giorni per una “promessa” fatta da De Luca il chiacchierone e non mantenuta (leggi articolo). Lo apprendiamo dal vice sindaco di Castellammare di Stabia e cuciniere a domicilio in periodi di necessità, Andrea Di Martino. “Causa incendio al Faito nei pressi del Belvedere e dell’hotel Sant’Angelo – scrive Andrea Di Martino su Facebook – Si sconsiglia vivamente di non recarsi sul Monte stamattina. La strada da Moiano è chiusa. Quella da Castellammare è presidiata dalla Polizia Municipale in quanto unica via di fuga. Si vieta assolutamente di percorrere la stessa in senso ascensionale, tranne ovviamente per i mezzi di soccorso, l’unico modo per permettere il deflusso è percorrere la vecchia strada fortemente malridotta. Si confida sul senso civico di tutti e tutte”.
Abbiamo letto bene? Eh sì, abbiamo letto proprio bene! Il Comune di Castellammare di Stabia riapre una strada chiusa (perché franata e in pessime condizioni come è ben visibile dalle foto). Chi si è preso la responsabilità di decretare una “via di deflusso e fuga” una strada, notoriamente, chiusa e pericolisissima? Ah, saperlo! Quello che noi sappiamo è che, tuttavia, continua il pressappochismo dell’amministrazione comunale della coppia (che presto scoppierà) Pannullo-Di Martino. Una interrogazione, con una bella denuncia in procura magari, da parte delle opposizioni ci starebbe proprio bene: giusto per individuare le potenziali responsabilità di questa decisione (che dire da irresponsabili è veramente un eufemismo. Una denuncia per tutelare l’incolumità (e la stessa vita) delle popolazioni ancora una volta colpite dagli atti criminali e dolosi di chi continua ad incendiare il Faito, impunemente.
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