(Red) – Le dimissioni annunciate da Scafarto, il maggiore dei Carabinieri assessore tecnico della giunta di Cimmino, alla luce del rinvio a giudizio incassato nella giornata di ieri dalla Corte d’Appello di Roma hanno determinato effetti a dir poco dirompenti nell’area del centrodestra che, proprio in questi giorni, aveva deciso di dar luogo ad una verifica politica e che, secondo le informazioni filtrate, avrebbe dovuto aprire il tavolo del confronto politico in considerazione delle impazienti e pressanti richieste avanzate dall’esponente della D.C. locale, fino ad un recente passato UDC. In un quadro di grande preoccupazione, che in questi giorni circonda il Sindaco e la sua squadra di governo, le dimissioni rassegnate dal Maggiore Scafarto a seguito di vicende giudiziarie personali, non connesse con il ruolo ricoperto nel governo della città, sembrano assumere un ben preciso significato che, a nostro avviso, attiene ad uno sproporzionato eccesso di zelo dovuto, evidentemente, alla sua alta moralità oltre che al profondo rispetto che ha mostrato di avere sia per l’Istituzione che per l’intera città delle acque. Dimissioni sulle quali il Sindaco Cimmino, almeno per il momento, ha glissato e che hanno visto il gruppo delle “Colombe”, rappresentato dalla lista Cimmino Sindaco, Forza Italia e Per Castellammare, fare quadrato intorno al Maggiore con il preciso intento di mantenere, almeno fino alla istituzione del tavolo della verifica politica, integro l’assetto della giunta al fine di non determinare un pericoloso periodo di discontinuità amministrativa anche in considerazione delle pesanti deleghe, tra cui la sanità, che sono state a suo tempo affidate a Gianpaolo Scafarto. Infatti, proprio in questo particolare momento che vede il trend dei contagi in netta ed incontrollabile ascesa, con una pericolosa spada di Damocle che, costituita dalla non improbabile possibilità di un Lockdown regionale, pericolosamente pende sui nostri territori; e per il sindaco Cimmino non sarebbe certamente una scelta felice né accettare le dimissioni dell’assessore né tantomeno avviare un tavolo di verifica politica che, in proiezione esterna, potrebbe suscitare un impressione molto negativa, considerato che l’attività amministrativa non può indiscutibilmente risultare intralciata, né condizionata, dalle pur giuste esigenze politiche di qualche piccolo partito della coalizione. Adesso è il momento di lavorare tutti uniti, maggioranza ed opposizioni, nella direzione di tutelare la cittadinanza tutta a superare questo difficile momento, il resto a tempo debito, tanto “la vita è lunga”, così almeno soleva affermare il nostro carissimo amico Eugenio. E chest’è!
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