(Red) – Non si ferma la scia della polemica politica innescata da un improvvido, quanto inadeguato, sit-in inscenato dai 4 inesperti dirigenti della locale sezione del PD stabiese, nel tardo pomeriggio della domenica di Ognissanti, davanti al San Leonardo. E dopo la piccante replica del Sindaco Cimmino a ruota arriva il pesante comunicato della lista Cimmino Sindaco di Stabiae che, senza se e senza ma, con tono deciso e perentorio recita: ” Chiarezza e trasparenza per il San Leonardo. E adesso basta con le bugie, basta con le strumentalizzazioni. E soprattutto basta con le ipocrite sceneggiate, proprio come quella messa in campo dagli “orfanelli del Pd stabiese” che hanno sostenuto alle elezioni, appena un mese fa, precisamente chi ha determinato lo sfascio del San Leonardo. Eh si, proprio loro che oggi, anziché prendere le distanze, ancora santificano il carnefice dell’ospedale e della sanità più in generale. Dai rappresentanti di un partito di governo regionale e nazionale ci saremmo aspettati una levata di scudi contro i loro amici e “fratacchioni”, contro quelli che hanno messo in ginocchio la sanità sui nostri territori. Dovrebbero vergognarsi di difendere chi ci ha ridotti così. Dovrebbero vergognarsi di aver festeggiato la vittoria di chi ha consentito che si svolgessero le elezioni e ha trasformato il lanciafiamme in un cerino, causando l’impennata di contagi che, in queste ultime settimane, sta affossando la Campania. C’è un importante dato, tra quelli diffusi ogni giorno dalla Regione Campania, che dovrebbe far riflettere la cittadinanza.L’ultimo bollettino regionale parla di 1940 posti disponibili in degenza e 227 in terapia intensiva in tutta la Campania. E allora perché le ambulanze restano in fila fuori al nostro ospedale? Dove sono questi posti liberi? E perché non vengono utilizzati per sbloccare il San Leonardo? Basta con le frottole, basta con i proclami. O quei posti sono un’invenzione o devono essere utilizzati adesso e subito, per svuotare il pronto soccorso del nostro ospedale. È inaccettabile che il San Leonardo, unico presidio attivo in un comprensorio da circa 500mila utenti, debba oggi rappresentare l’ultimo baluardo di tutta l’area vesuviana e sorrentina. Tutto ciò mentre gli ospedali di Gragnano e Vico Equense restano mestamente chiusi. Dai piani alti della Regione Campania continuano a raccontarci di aver salvato la sanità campana. Ed ecco il risultato che è sotto gli occhi di tutti. Ospedali interi, eccellenze dei nostri territori, chiudono i battenti. E quei pochi rimasti ancora operativi sono arrivati al collasso. Tanto accade senza tener conto dei rischi enormi per la salute, a cui la collettività è sottoposta. Senza tener conto delle condizioni disumane in cui si trovano i pazienti che domenica 1 novembre sono stati ricoverati all’interno delle ambulanze, attendendo invano di accedere in ospedale. Senza tener conto del tempo perso a programmare le elezioni regionali e la campagna elettorale, dispensando “ricchi premi e cotillons”.Eppure tutti sapevano che ci sarebbe stata una seconda ondata. E quel tempo poteva essere dedicato ad una seria pianificazione per ampliare l’offerta sanitaria, attivando convenzioni con strutture accreditate, così come aveva proposto saggiamente il nostro sindaco Gaetano Cimmino, che continueremo a sostenere convinti nel suo incessante lavoro a tutela della salute dei cittadini. Un’ipotesi a cui il Governo e la Regione hanno iniziato a pensare solo in queste ultime drammatiche ore. Ma adesso è il tempo delle soluzioni, non certo quello della programmazione, che andava fatta già da tempo. Oggi più che mai è necessario fare fronte comune contro gli autori di questo scempio. Contro quelli che affermavano di aver salvato i nostri territori e che oggi, infilando la testa nel sacco, fingono di non vedere le persone in fila nelle auto e nelle ambulanze in attesa di poter ricevere quell’assistenza sanitaria prevista dal dettato costituzionale. Contro coloro che hanno indiscriminatamente chiuso ospedali, portando al collasso l’intera sanità campana”. Una sonora bastonata che, in un momento così delicato, rimette a posto la verità storica per quanto attiene la gestione della Sanità sul terrorio stabiese.
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