(Carlo Carrillo) – Il bilancio di Sint relativo all’anno 2016, relazione sulla gestione della situazione al 31/12/2016. Pagina 5 primo capitolo dedicato alle “Attività istituzionali”.
“Per quanto attiene al ruolo di Azionista di Terme di Stabia, la suddetta società è stata dichiarata fallita in data 23 marzo 2015 non essendo passato il piano concordatario presentato al Tribunale di Torre Annunziata.
Per quanto attiene al ruolo di gestore immobiliare, la SINT possiede il Complesso Termale denominato “Nuove Terme”, l’Hotel delle Terme ed alcuni appezzamenti di terreno in Viale delle Puglie.
Tale complesso immobiliare per tutto il 2015 è stato detenuto dal curatore fallimentare di Terme di Stabia ed è stato riconsegnato alla società con verbale del 7-8 marzo 2016 e successivamente con verbale del 12 luglio 2016 anche tutti i contratti in essere”.

Uno stralcio che andava pubblicato per dimostrare che, al netto di quella che è la verità storica emersa anche nel corso di un procedimento giudiziario in itinere, gli uomini di questa amministrazione Pannullo non esitano, e non lesinano, nel praticare il gioco dello “scaricabarile” delle responsabilità non appena percepiscono di essere stati “messi a nudo” nel corso dell’espletamento delle loro funzioni. La soluzione, come ampiamente dimostra l’atto pubblico redatto, sta nell’inserire nella relazione di bilancio dei passaggi che possano rendere identificative le responsabilità per altri, ma questa volta il Superpotente manager di Sint ha veramente toppato di grosso. Infatti, alla luce degli atti visionati, è comparso il provvedimento del giudice Del Sorbo datato Luglio 2015 che impone, testualmente, al curatore fallimentare, dott. Massimo Sequino, di restituire con immediatezza gli immobili del Complesso Termale al Solaro nella disponibilità della richiedente Sint. Sembra proprio che questo pezzo di relazione sia stato scritto ad arte nel tentativo di indirizzare altrove le responsabilità della mancata tutela dei beni, considerato che, la relazione compare subito dopo le denunce dello “sciacallaggio”, consumato nella struttura, pertanto a posteriore delle dichiarazioni delle opposizioni che hanno scosso l’opinione pubblica stabiese e risalenti agli inizi del mese di febbraio di quest’anno. Un diversivo messo in campo? Può darsi, anche perché solo oggi, a ferragosto, il famigerato “Tim Cook” paesano, dopo reiterate e forti sollecitazioni da parte di lavoratori, cittadini, associazioni, sindacati ed opposizioni, ha finalmente partorito la complessa decisione di affidare il complesso termale del solaro al controllo armato, e non armato, quindi alle cure di una società di vigilanza. E tanto dopo ben quattro anni, finalmente, era pure ora di assumere questa benedetta decisione. Interpellato sulla vicenda il curatore fallimentare, dott. Sequino, ha telegraficamente risposto: “Non mi sembra che – riferito a Vanacore – voglia scaricare la responsabilità dello sciacallaggio sulle mie spalle, e poi, come vede ben oggi, i raid alle Terme sono successivi. Il provvedimento-continua Sequino- è del 2015, ma ha avuto seguito solo nel Marzo 2016 per questioni di interpretazione, sollevate dalla stessa Sint, con un successivo provvedimento del nuovo Giudice Delegato”. In parole povere conferma la tesi del Vanacore ma respinge, con decisione, ogni forma di responsabilità rispetto alla mancata sorveglianza del complesso, anzi sottolinea, con vigore, che gli sciacallaggi siano avvenuti dopo la riconsegna del 7-8 marzo 2016. Ma, in questo “pseudogioco delle parti”, bisogna ricordare un fatto molto importante, infatti nella lettera di licenziamento ricevuta dai lavoratori di Terme la motivazione dello stesso provvedimento(sempre il licenziamento) ricadeva in capo alla restituzione immediata del “compendio immobiliare” alla partecipata Sint che, insieme al Comune, ne aveva fatto richiesta con istanza del 12/05/2015, richiesta soddisfatta, dal G.D. Del Sorbo, con provvedimento del 15 luglio 2015, precludendo in tal modo qualsiasi ripresa delle attività lavorative. Il risultato? E’ sotto gli occhi di tutti, Terme chiuse e depredate, danni irreparabili che ricadranno sulle spalle degli stabiesi ed attività lavorativa seppellita, tanto con la buona pace di circa cento nuclei familiari da iscrivere nell’elenco, ormai già numerosissimo, dei “nuovi poveri” della nostra città!

About The Author redstabiapolis

comments (0)

Your email address will not be published.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>