(Red) – Questo è il tempo delle contraddizioni e delle singolari anomalie comportamentali che, in tempo di Covid, siamo costretti a registrare e raccontare per rendere edotti i nostri lettori del diverso ed ingiustificato atteggiamento che talvolta il cittadino si ritrova ad assumere nel corso di questa pandemia. Abbiamo dovuto, per qualche mese, raccogliere le lamentose argomentazioni di uno sparuto gruppo di commercianti che, sin dal primo giorno dell’istituzione di un semplice cambio dei sensi di marcia di alcune strade cittadine, hanno dato luogo a polemiche fuori luogo e senza senso sull’applicazione di un Pum che pure avevano contribuito ad elaborare ai circa sei tavoli di confronto ai quali avevano partecipato. E poi, a seguire, le polemiche sulla “ZTL” che risulta tanto cara ai “colleghi” di quasi tutte le città del Belpaese, salvo poi trasformare in una minirivolta l’occasione, creata dalla Confcommercio con l’iniziativa organizzata sul territorio regionale “siamo a terra” e nata per contestare al Governo Conte il ritardo nel varare il DL Ristori-bis, per contestare all’amministrazione comunale la chiusura al traffico di Piazza Giovanni XXIII e di via Sarnelli, e tutto ciò con la presenza in piazza di personaggi di “Manzoniana” memoria. In questo contesto che vede la città letteralmente in ginocchio dal punto di vista sanitario, considerato l’altissimo numero di contagi circa mille, ed il collasso dell’Ospedale San Leonardo con la chiusura del Pronto Soccorso con le ambulanze in fila con pazienti Covid, tanto senza voler considerare che il San Leonardo, a seguito dell’assenza di programmazione e pianificazione da parte della dirigenza AslNa3sud, sta per diventare Covid-Hospital con la nuova ala sottraendo, in tal modo, ai cittadini del comprensorio anche la piccola possibilità di un punto di riferimento per le emergenze, oltre che per i ricoveri di elezione. Dall’appello di Di Mauro alle cure con le bombole di ossigeno erogate ai pazienti nelle auto, questa è la fotografia reale di quanto accade sui territori, di quanto gira intorno a noi, e qui siamo ancora a discutere sul sesso degli angeli nell’inutile, quanto vano, tentativo di pensare di poter trasformare il mese di novembre, un mese storicamente commercialmente morto, quando la cittadinanza è in preda al panico e prigioniera di una crisi economica che registra il grave ritardo del pagamento degli ammortizzatori sociali che, in qualche caso, mancano all’appello dal mese di maggio, e oggi sicuramente non pensa ad andare in giro a spendere soldi di cui non dispone. Chiudere oggi potrebbe significare, oltre che creare le condizioni per abbassare la curva dei contagi, tentare salvare almeno il periodo natalizio. Ma discutere di questo con quelli che, pur di far fallire la sperimentale messa in campo della ZTL, si sono rifiutati di aprire la domenica (e quale migliore occasione sarebbe stata la scelta di aprire oggi), proprio in concomitanza della chiusura dei centri commerciali, per rilanciare il “centro commerciale naturale”? Il problema di questa città è quello che una sparuta minoranza dei suoi cittadini “non vuole rispettare le regole”, la verità è quella che per troppi anni, i vecchi amministratori, hanno dettato le regole relative alla tutela di pochi orticelli a discapito della comunità, e se oggi anche qualche ex consigliere comunale della città ignora, o finge di ignorare, l’esistenza una delibera relativa all’adozione del nuovo Pum pubblicata sin dal mese di luglio scorso, significa che questa città ha bisogno davvero di essere rivoltata come un calzino. Per cambiare una città bisogna cominciare dal rispetto delle regole e, per i cittadini, bisogna cambiare mentalità e cultura. E chest’è!!!
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