(Tacco di Ghino) – In giro per la città si rileva che gli stabiesi si interrogano, per fortuna sempre più spesso, sulle vicende amministrative e politiche che capitano sul territorio, ma tra questi quesiti uno ricorre in modo particolare: Come mai non è possibile beneficiare delle acque delle nostre molteplici sorgenti termali? Una complessa e bella domanda! Un motivo in più per tentare di capire il perché, i cittadini numerosi, si domandano del come sia possibile non beneficiare delle proprietà terapeutiche di queste acque termali che sgorgano dalle rocce del Faito e concludono, inesorabilmente, la loro corsa nelle acque del porto.

Un interrogativo alquanto paradossale, ma perché solo oggi si accorgono di tutto questo !

A questo, ed a tanti interrogativi, la risposta è una sola, il dissesto.

Si cari cittadini, purtroppo,  il dissesto voluto e votato dal Sindaco PD Nicola Cuomo, assecondato da una schiera larga di consiglieri, molti ancora oggi presenti e plenipotenziari nell’assise comunale, è la causa di tutto quello che è accaduto, accade ed accadrà nella città di Castellammare di Stabia.

Basti pensare che, se fossero state accolte le numerose proposte prima del fallimento di Terme, ma anche dopo, rivolte tutte alla salvaguardia del bene Terme e del suo immenso patrimonio idrogeologico, la città non avrebbe pagato dazio, ci sarebbe stata la possibilità di erogare le acque ai cittadini, le cure, le attività termali, avrebbero avuto una continuità. Ma tutto questo non è stato fatto, perché il dissesto, deciso dalla nomenclatura P.D. era la cura e la medicina indispensabile per la città.

Oggi invece, i cittadini, dovrebbero pretendere le Terme aperte, le acque fruibili, lo stabilimento per imbottigliamento delle acque aperto, ed una città veramente edificata sul termalismo.

Contrariamente, i lamenti non portano da nessuna parte, e se veramente i cittadini vogliono far cambiare passo ad una città prigioniera del dissesto, per ancora molti e molti anni, dovranno chiedere conto a chi governa, a questa amministrazione, nella pubblica assise e dimostrare cosa sono disposti a fare per la loro Città.

Infine se altre località, meno conosciute, utilizzano le acque per prodotti farmaceutici, è solo perché si è avuta una visione imprenditoriale, anche a governance pubblica, che guardava molto lontano, mentre, nel frattempo, la città ex delle acque, all’opposto, ha optato per una politica miope, non ha guardato al futuro, e con il DISSESTO ha addirittura ucciso il presente, compromettendo seriamente il futuro!

La Città deve uscire da questo cono di tristezza in cui è stata condotta, non basta una villa “pezzottata” ed ancora cantiere di fatto, per rivitalizzare l’economia, poichè questo è solo “illusionismo effimero”, i cittadini devono essere attori protagonisti partecipi delle scelte per cambiare il destino di questa città.

Quindi vanno bene le analisi sulle sorgenti, ma sappiate che questa è pura routine, obblighi derivanti dalla legge, nel frattempo la Città merita ben altro che non essere amministrata, e gestita, dal “Mozart dell’incapacità e dell’inefficienza”.

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