A Maria Pia Rossignaud il premio “Donne che c’è l’hanno fatta”: giornalista divulgatrice, fra i 25 esperti di digitale della Rappresentanza Italiana della Commissione Europea, direttrice di Media Duemila, rivista di cultura digitale e vicepresidente dell’Osservatorio TuttiMedia.

Il Premio “Donne che ce l’hanno fatta”, giunto alla sua settima edizione è promosso dagli Stati Generali delle Donne, presieduti da Isa Maggi, gode, tra l’altro, del Patrocinio della Commissione europea e insignisce donne “speciali” italiane e straniere che, nel settore di appartenenza, hanno raggiunto l’eccellenza e ruoli decisionali importanti. Quest’anno  per la prima volta  una campana si  è aggiudicata il premio.

Maria Pia Rossignaud dalla natia Vico Equense ha spiccato il volo seguendo il suo amore per il giornalismo coniugato al suo amore per l’innovazione tecnologica. La sua è una grande passione, sviluppatasi, già da giovanissima, nel corso della collaborazione con il famoso giornalista manager Giovanni Giovannini, che la volle al suo fianco sin dai primi passi di Media Duemila, una rivista unica nel suo genere nel panorama nazionale che, da 37 anni a questa parte, ha raccolto nelle proprie pagine l’evoluzione delle tecnologie digitali e non, raccontate dal Gotha del giornalismo italiano e internazionale, da scienziati di spicco, da manager innovatori.

Vera globetrotter delle iniziative all’avanguardia, Maria Pia Rossignaud ha girato il mondo, partecipando a convention in molti Paesi, proprio per raccontare prima di tutti, grazie alla rivista che oggi dirige e ad altri media su cui scrive, il mondo che sarà di qui al 2050. 

Una carriera in progress come le conquiste delle nuove tecnologie che sono argomenti dei suoi approfonditi articoli, tanto da farle meritare di entrare nel ristretto club delle “Donne che ce l’hanno fatta”, con la seguente motivazione: “Oltre Orwell Il gemello Digitale”  articolo e libro apre le porte al futuro  e rispecchia l’anima innovatrice da giornalista curiosa che ha messo al centro delle sue attività la divulgazione scientifica: le tecnologie applicate al mondo dei media, e non solo, sono la sua passione”.

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