(Red) – Sfocia nel triviale il fallo di reazione del consigliere comunale Tonino Scala, messo all’angolo dinanzi all’inconfutabile narrazione storica del suo percorso politico. Un percorso costellato di poltrone “congiunte”, tanto per restare in tema con la moda lessicale del momento. Nessun commento sulle tre cariche pubbliche da lui ricoperte in contemporanea, con introiti da nababbo. Introiti di “sinistra”, sì, quella stessa sinistra poltronista che ha trattato la città come una gallina da spennare. Con parole scurrili il consigliere Scala, ormai afflitto dalla “Sindrome della Zitella”, ha dato sfogo alla sua rabbia, scagliandosi scorrettamente anche contro una ex dipendente termale pur di additarne il “congiunto” per aver, a suo limitato parere, assunto una posizione presumibilmente “partigiana”. E lui, che è partigiano a parole ma non nei fatti, vuol fingere di mostrarsi tale portando avanti l’iniziativa, tra l’altro già ampiamente concordata dall’amministrazione, di deporre una corona di fiori davanti al monumento alla resistenza in occasione del centenario del partito comunista. Eppure nei fatti quella storia di cui si riempie la bocca, non trova riscontri oggettivi nella pratica. Agli operai Meridbulloni, da settimane in trincea davanti alla fabbrica chiusa senza pietà dalla proprietà, si è degnato di portare solo la sua “visita di cortesia”, lavandosene le mani come Ponzio Pilato. Niente a che vedere con quella sinistra che faceva le barricate, che si incatenava ai cancelli, che occupava le fabbriche, che organizzava manifestazioni pacifiche di protesta. Scala è il degno rappresentante della sinistra dei salotti buoni, quella dei radical chic e delle poltrone. Ed è particolarmente efficace la colla che lo tiene attaccato alla poltrona di consigliere comunale. L’ennesima casella da occupare, l’ennesima poltrona da scaldare, dopo una campagna elettorale frizzantina che ha lasciato il posto ad una gazzosa sfiatata. Neanche una parola, ad esempio, è stata proferita da Scala sul bando pezzotto dell’Asl Napoli3 Sud, pubblicato il 24 dicembre 2020, e reiterato il 29 dicembre successivo che, secondo le informazioni in nostro possesso, doveva servire ad assumere uno sconosciuto numero di operatori informatici. Un bando che risulta indetto, invece, per ricercare poi la figura di “coadiutore amministrativo” con competenze informatiche. In pratica due posizioni lavorative profondamente diverse, e tutto ciò con il supporto e la partecipazione straordinaria di tutte le organizzazioni sindacali aziendali. Anche su questa vicenda, casualmente, Scala ha scelto il silenzio. Perché parlarne avrebbe, evidentemente, fatto storcere il naso a qualche suo temporaneo amico del momento. Ma il dinosauro, si sa, non molla la sua preistorica poltrona e non lascia spazio alle giovani leve, anzi se ne serve. Ed oggi abbiamo avuto modo di scoprire che, pur essendo stato allattato con “l’acido solforico”, anche le sue feroci e malvagie invettive, ormai, procurano solo un fastidioso solletico, non di più. E fu così che la promettente “Scala” si ritrovò trasformata malinconicamente in un piccolo, sgangherato quanto inutile “scaletto”. E chest’è!!!
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