(Red) – L’arroganza e la sfrontatezza di chi, convinto di rimanere impunito, si appropria letteralmente di pezzi di territorio pubblico al fine di poter dar luogo alla soddisfazione delle proprie esigenze, ormai non ha più alcun limite. Questo accade ovunque nelle nostre città. Non esistono coordinate geografiche che possano sfuggire a queste cattive abitudini quando del resto basta una sedia, un carrello, una pianta o un paletto che piazzato davanti al proprio negozio, di uno spazio pubblico antistante o in prossimità di esso, pertinente ad una proprietà privata, nella cultura di questa gente, sta a segnalare l’impossibilità per tutti gli altri cittadini di poter fruire di quello spazio. Oggi siamo qui a riflettere sul significato di questi segnali criptati solo perchè ci è scappato il morto. Tali segnali che, nella logica aberrante di questi animali, stanno a significare che quel posto è occupato e che mai, neanche per scherzo, bisogna pensare di poterlo utilizzare.
A Torre Annunziata è successo qualcosa che dovrebbe contribuire ad aprire gli occhi a tutti i cittadini italiani, ed in particolare a quelli stabiesi. La storia di una ragazza che, utilizzando uno spazio occupato da una volgare sedia di plastica, si sarebbe macchiata di aver prodotto una grave offesa al proprietario di quella miserabile sedia e, spostandola per parcheggiare la propria auto, avrebbe concepito un gravissimo affronto al “guappo di cartone” del posto che, per dare una lezione (azzzzz) a questa giovane donna, gli avrebbe squarciato una gomma.
Non solo, ma avrebbe anche atteso che il genitore della ragazza venisse in aiuto della figlia, per picchiarlo selvaggiamente e piantargli infine una coltellata in pieno petto. Tutto ciò con la collaborazione straordinaria di altri tre loschi individui ed al fine di affermare il proprio predominio su quel tratto di territorio. Ma riusciamo a pensare, solo per un attimo, che un episodio del genere potrebbe tranquillamente accadere anche nella nostra città, visto che di sedie etc. se ne contano a iosa, per poi doverci ritrovare a piangere il sangue innocente versato di qualche cittadino colpevole solo di aver pensato, o osato, di ribellarsi a questo sistema? Non sarebbe il caso di prevenire e, intervenendo con le forze dell’Ordine, attivare un meccanismo di prevenzione reprimendo sul nascere questa illegittima occupazione abusiva del suolo pubblico? Meditate gente, Meditate!
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